Perché i pianeti hanno nomi di divinità? (E altre curiosità di cultura generale)
Cultura Aumentata - Newsletter n° 80 - Tempo di lettura: 4 minuti
- Strano ma vero -
💡 In media, un automobilista trascorre sei mesi della sua vita ad attendere il semaforo verde.
- La domandina -
🕵️♂️ Qual è l'invenzione più antica attribuita a Leonardo da Vinci?
a) Paracadute
b) Carro armato
c) Elicottero
d) Bicicletta
(Trovi la risposta in fondo alla newsletter)
- Cultura in pillole #1 -
Perché i pianeti hanno nomi di divinità?
Lo notiamo già durante le lezioni a scuola: i pianeti del nostro sistema solare portano i nomi di divinità della mitologia romana.
Già gli antichi astronomi babilonesi - i primi a osservare i pianeti come punti luminosi che si muovevano rispetto alle stelle fisse - associarono questi corpi celesti a divinità. Anche i Greci adottarono la stessa convenzione, associandoli ai loro dei. Quando i Romani ereditarono le conoscenze astronomiche dai Greci, mantennero questa pratica, ma cambiarono i nomi con quelli delle loro divinità.
Le attribuzioni dei nomi non sono casuali. Mercurio, il pianeta più veloce, fu associato al messaggero degli dei. Venere, brillante e splendente, portava il nome della dea dell’amore. Marte, rosso come il sangue, divenne il dio della guerra. Giove, il più grande di tutti, non poteva che essere il re degli dei. Saturno, lento e solenne, prese il nome del dio del tempo. Ci avevi mai pensato?
La tradizione continuò anche dopo l’epoca romana. Urano fu scoperto nel 1781 e battezzato con il nome del dio del cielo. Nettuno, osservato per la prima volta nel 1846, prese il nome del dio del mare. Plutone, scoperto nel 1930, fu chiamato come il dio degli inferi.
Oggi si è persa un po’ di quella poesia data dalla connessione tra mitologia e astronomia: i nuovi corpi celesti scoperti vengono spesso denominati con sigle alfanumeriche. Eppure l’universo è sempre stato, e sempre sarà, una fonte infinita di meraviglia.
A proposito… Tra pochi giorni è la notte di San Lorenzo. Con l’occasione ti consiglio di sbirciare la guida base all’osservazione astronomica, pubblicata l’anno scorso qui su Cultura Aumentata!
- Cultura in pillole #2 -
La tissotropia e il ketchup
Hai presente il ketchup? Così difficile da fare uscire dalla bottiglia, ma una volta che inizia a fluire, non si ferma più fino a rischiare di macchiarti!
Questo fenomeno si chiama tissotropia, una proprietà di alcuni fluidi non newtoniani. Un fluido non newtoniano è un fluido la cui viscosità cambia con la velocità di scorrimento. La tissotropia, in particolare, è la capacità di questi fluidi di diventare meno viscosi quando vengono agitati o sottoposti a stress.
Il ketchup è l’esempio perfetto di fluido tissotropico. Quando è a riposo, le particelle sospese al suo interno formano una struttura che rende il ketchup denso e difficile da versare. Bastano un po’ di scuotimento o una pressione decisa sulla bottiglia per rompere questa struttura, riducendo la viscosità e permettendo al ketchup di scorrere facilmente.
Tale proprietà è utile in molti ambiti, non solo culinari. Ad esempio, i fluidi tissotropici sono utilizzati nelle vernici e nei cosmetici per garantire che siano facili da applicare ma non colino una volta stesi.
- Cultura in pillole #3 -
La forma dei francobolli
I filatelici lo sanno: i francobolli sono piccole opere d’arte con storie affascinanti.

Il bordo dentellato
Il bordo dentellato dei francobolli è il primo elemento distintivo che salta all’occhio e consente di riconoscere un francobollo.
Il processo di perforazione meccanica per ottenerlo fu inventato nel Regno Unito nel 1847 e introdotto nel mercato pochi anni dopo, nel 1854.
Il bordo dentellato serve a facilitare la separazione dei francobolli dagli altri sul foglio, evitando l’uso di forbici o taglierine e rendendo il processo più efficiente. A giudicare dal fatto che utilizziamo ancora oggi il bordo dentellato, possiamo dire che l’accorgimento ha funzionato egregiamente.
Le forme
Non tutti i francobolli sono rettangolari. Alcuni assumono forme particolari per celebrare eventi speciali o trasmettere un messaggio unico.
Un esempio sono i francobolli triangolari, come quelli emessi a Capo di Buona Speranza nel 1853, che si distinguevano dagli altri e mostravano un modo innovativo di produrre francobolli.
Un altro esempio è il francobollo a forma di cuore, emesso in Francia dal 2007 per celebrare San Valentino, con una forma perfetta per l’occasione.
P.S. La risposta della domandina è:
a) Paracadute
Nel suo Codice Atlantico, datato 1485, Leonardo descrisse un congegno costituito da una tela piramidale tenuta aperta da un'intelaiatura di legno, che permetteva a una persona di scendere lentamente da grandi altezze. Anche se il suo progetto non fu mai costruito durante la sua vita, esperimenti moderni hanno dimostrato che il paracadute di Leonardo avrebbe potuto funzionare.