La situazione tra Cina e Taiwan è tesa e in continua evoluzione dal 1949. Negli ultimi 2 anni si è scaldata ulteriormente e in questi giorni assistiamo ad una recrudescenza dei rapporti tra Cina, Taiwan e Stati Uniti.
Presentiamo allora le informazioni base per capirne di più sulle le tensioni tra Cina e Taiwan: per comprendere appieno che cosa sta succedendo è necessario un piccolo ripasso sulla storia, la geografia e la geopolitica della regione.
Tra ambiguità diplomatiche, mire espansionistiche e dispute che si trascinano dal ‘900, vedrai che avrai molto da raccontare questa sera ai tuoi cari.
La guida è divisa in due parti: la prima sulle origini della disputa e la seconda sulla situazione geopolitica.
Iniziamo!
Repubblica Popolare Cinese vs. Repubblica di Cina: definizione di due entità differenti
Repubblica Popolare Cinese è il nome ufficiale della Cina, paese da 1 miliardo e 400 milioni di abitanti governato dal Partito Comunista Cinese (la formazione di altri partiti politici è illegale). Per comodità è chiamata “Cina continentale” o “Cina Popolare”.
Repubblica di Cina è il nome ufficiale di Taiwan, uno stato insulare da 23 milioni di abitanti con governo democratico ad elezioni libere.
Il problema delle due Cine
L'esistenza di due governi distinti, ognuno dei quali afferma di rappresentare la “Cina”, è al centro del complicato rapporto tra le due parti:
La Cina continentale non riconosce l’indipendenza di Taiwan e la considera una “provincia ribelle”.
Taiwan rivendica la propria autonomia e pure la sovranità su tutta la Cina, al punto che la capitale della Repubblica di Cina è formalmente Nanchino, situata nella Cina continentale, anche se di fatto il centro politico e amministrativo di Taiwan è Taipei.

Perché ci troviamo di fronte a un intreccio così complicato? Vediamo che cosa insegna la storia al riguardo.
Dove nasce Taiwan: la storia in breve
Prima dell’Età Moderna
Durante la maggior parte dei 4000 anni di storia della Cina, l’isola di Taiwan è stata fuori dai riflettori: basti pensare che per i Cinesi l’isola non aveva nemmeno un nome.
Dal ‘500 al ‘600: il colonialismo europeo
I primi a considerarla strategica furono i colonizzatori europei (prima Portoghesi nel 1500 e poi Olandesi nel 1600), che la utilizzarono come base commerciale con il Giappone e la Cina. Furono proprio i Portoghesi a battezzarla Ihla Formosa (cioè “isola bella”). Ancora oggi l’isola di Taiwan è anche chiamata Formosa.
Dal ‘700 all’ ‘800: Formosa diventa cinese
Alla fine del 1600 i Cinesi della dinastia Qing presero il controllo dell’Isola, più per raggiungere dei ribelli che si erano rifugiati a Formosa che per reale interesse verso l’isola. Da questo momento Formosa iniziò ad essere colonizzata dai Cinesi. Questo è l’episodio storico che la Cina Popolare di oggi considera per rivendicare la propria sovranità sull’isola.
1895-1945: i 50 anni di colonizzazione giapponese
Nel 1895, a seguito della sconfitta nella prima guerra sino-giapponese, la Cina cedette Taiwan al Giappone, che la governò come colonia per 50 anni.
Durante questo periodo, i giapponesi contribuirono allo sviluppo economico grazie all’industrializzazione dell'isola: sorsero industrie, città e classe media.
Ancora oggi Taiwan ricorda positivamente il periodo di colonizzazione giapponese come un fondamentale capitolo della storia nazionale e della cultura locale.
Infine con la sconfitta nella seconda guerra mondiale, il Giappone perse le colonie e l’isola ritornò cinese.
1949: La fine della guerra civile cinese
Il periodo critico per comprendere l'attuale rapporto Cina-Taiwan iniziò poco dopo la seconda guerra mondiale.
Nel 1949, la guerra civile cinese in essere dal 1927 tra i comunisti di Mao Zedong e i nazionalisti di Chiang Kai-Shek portò alla sconfitta di questi ultimi.
I soldati di Mao entrarono a Pechino e proclamarono la Repubblica Popolare Cinese.
Chiang Kai-Shek si rifugiò nell’isola di Taiwan istituendovi la Repubblica di Cina, governata dal suo partito (Kuomintang) e con capitale provvisoria Taipei (la capitale costituzionale è la storica Nanchino, ma si trova nella Cina continentale).
La “vera Cina”
Il governo di Chiang Kai-Shek a Taiwan rivendicava la sovranità su tutta la Cina continentale, definendosi come “la vera Cina”.
In questa fase storica il governo nazionalista era una semi dittatura in cui vigevano la legge marziale e una chiusura alle influenze esterne per preservare l’identità cinese. Chiang Kai-Shek tenterà più volte di intervenire aggressivamente per riconquistare il territorio continentale.
Il mondo si trovò di fronte a due Cine, rappresentate da due governi, uno esiliato nell’isola di Formosa e guidato dal Partito Nazionalista Cinese (Kuomintang) e l’altro nella Cina continentale con il Partito Comunista Cinese.
La protezione degli Stati Uniti
Già nel 1949 gli USA avevano supportato Chiang Kai-Shek nella fuga verso Taiwan.
Nel 1950, durante la guerra di Corea, Mao tentò di invadere Taiwan per eliminare il potere residuo di Chiang Kai-Shek ma fu dissuaso dalla 7ª flotta statunitense.
Iniziò un periodo di tensioni e alleanze altalenanti tra Cina, Taiwan, Stati Uniti.
Perché gli Stati Uniti decisero di proteggere Taiwan?
La risposta è nella cosiddetta dottrina Truman: la politica di contenimento del comunismo. La Repubblica di Cina rappresentava un possibile governo della Cina in funzione anti-comunista.
Anni ’70: la politica “una sola Cina” e l’ambiguità diplomatica
Nel 1971, in piena guerra fredda, gli Stati Uniti decisero per un riavvicinamento alla Cina Popolare, soprattutto in funzione anti-sovietica: riconobbero la Repubblica Popolare Cinese come unico governo della Cina e formalmente ritirarono il riconoscimento di paese sovrano alla Repubblica di Cina.
Il governo di Taiwan perse la partecipazione alle Nazioni Unite e la rappresentanza della Cina passò alla Repubblica Popolare Cinese.
In realtà vedremo che gli USA continueranno ad assistere Taiwan in via non ufficiale, sia dal punto di vista economico sia militare.
Addirittura dal 1979 esiste una legge statunitense chiamata “Taiwan Relations Act” che regola il rapporto tra gli USA e lo stato taiwanese, anche se formalmente non più riconosciuto.
Dagli anni ’80 ad oggi: abolizione della legge marziale e democratizzazione del paese
Quando negli anni ’70 la Repubblica di Cina perse il riconoscimento internazionale, iniziò a cambiare la propria visione: rinunciò al sogno di riconquistare la Cina continentale e si concentrò sulla propria autonomia e identità nell’isola di Formosa.
A partire dagli anni ’80 una serie di riforme trasformò il governo monopartitico di Taiwan in una effettiva democrazia in cui si possono eleggere più partiti. Nel 1987 fu abolita la legge marziale.
Le nuove generazioni di taiwanesi crebbero con una diversa coscienza: non più cinesi in esilio con il sogno di riconquistare il continente, ma taiwanesi che rivendicano la propria autonomia, identità e principi democratici.
Nel frattempo l’economia di Taiwan crebbe fino a diventare una potenza soprattutto nei settori siderurgico, petrolchimico, tessile, elettronico, informatico.
Oggi ricordiamo che Taiwan produce da sola il 60% dei semiconduttori di tutto il mondo (e il 90% di quelli a tecnologia più avanzata).
To be continued…
Ora che conosci le basi storiche della disputa tra Cina e Taiwan, nella newsletter speciale con il secondo capitolo della guida analizziamo la questione da una prospettiva geopolitica, così da comprendere meglio i possibili sviluppi di una situazione intricata. A presto!