“Homo homini lupus“ (e altre pillole di cultura generale)
Cultura Aumentata - Newsletter n° 56 - Tempo di lettura: 6 minuti
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- Strano ma vero -
💡 Il luogo più isolato della Terra, noto come “Punto Nemo”, si trova nell'Oceano Pacifico a oltre 2.688 km dalla costa più vicina. È talmente remoto che gli astronauti nella Stazione Spaziale Internazionale, passando sopra di esso, sono gli esseri umani più vicini.
- La domandina -
🕵️♂️ Qual è il secondo Paese al mondo per numero di ristoranti McDonald's dopo gli USA?
Suggerimento: questo dato rende molto l’idea del potere della globalizzazione.
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- Cultura visuale -
L’opera d’arte
“Regata sul Canal Grande” del Canaletto
Informazioni principali
Artista: Giovanni Antonio Canal, detto il “Canaletto”
Data: 1733-1734
Corrente stilistica: Vedutismo
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni: 77 cm × 126 cm
Ubicazione: Royal Collection, Londra
Analisi dell’opera
Scegliamo uno dei dipinti del Canaletto per raccontare del vedutismo, la corrente pittorica che si diffuse nel ‘700 soprattutto a Venezia.
La “Regata sul Canal Grande” cattura l'essenza e il dinamismo della vita veneziana del XVIII secolo. L’opera infatti rappresenta uno degli eventi più pittoreschi e socialmente significativi di Venezia, la regata, un evento annuale che attirava folle di veneziani e visitatori stranieri.
Canaletto presta estrema attenzione ai dettagli minuziosi, dai riflessi sull'acqua alle espressioni dei personaggi, dalle trame degli edifici agli ornamenti delle barche. Questi dettagli non solo arricchiscono la scena ma contribuiscono anche a trasmettere un senso di autenticità e presenza.
L'artista utilizza una prospettiva che guida l'occhio dello spettatore lungo il Canal Grande, offrendo una vista dinamica dell'evento. La gestione della luce e delle ombre, tipica del suo stile, enfatizza la profondità dello spazio e la vivacità dell'evento.
Canaletto talvolta utilizzava una camera ottica per aiutarsi nella rappresentazione precisa delle vedute: una sorta di antenata della macchina fotografica. Grazie a lenti, specchi e ai principi ottici, il dispositivo era in grado di proiettare la scena davanti a sé su una superficie piana, offrendo all'artista una guida visiva da ricalcare su un foglio o sulla tela. In questo modo le proporzioni, le prospettive, i dettagli architettonici o naturali guadagnavano un livello di dettaglio quasi fotografico.
Le vedute di Canaletto erano particolarmente popolari tra i viaggiatori del Grand Tour. Le sue opere fungevano da ricordo prestigioso del viaggio. In particolare la popolarità di Canaletto fu così alta tra i britannici che molti dei suoi lavori furono acquistati da collezionisti inglesi, ragione per cui oggi molte delle sue opere si trovano nel Regno Unito, inclusa la Royal Collection, di cui questo dipinto fa parte.
- Cultura scientifica -
Fisica
La scala di Mohs e la durezza dei materiali
La scala di Mohs è un indice per classificare i materiali in base alla loro durezza. Immaginala come una scala di resistenza che determina quanto facilmente un materiale può essere graffiato.
La scala di Mohs fu sviluppata nel 1812 dal geologo tedesco Friedrich Mohs, per riordinare i minerali secondo la loro durezza, con un indice che va da 1 a 10. Un minerale con un valore più alto può graffiare qualsiasi minerale con un valore più basso. L’indice non misura direttamente la durezza, bensì fornisce un confronto relativo tra minerali.
I 10 minerali della scala di Mohs
Si va dal talco, morbido a tal punto da poter essere graffiato facilmente con l'unghia, fino al diamante, in grado di scalfire tutti gli altri minerali: talco (1), gesso (2), calcite (3), fluorite (4), apatite (5), ortoclasio (6), quarzo (7), topazio (8), corindone (9), diamante (10).
Ad esempio il gesso, usato in classe per scrivere sulla lavagna, è così basso nella scala di Mohs che persino scrivere con esso è tecnicamente graffiarlo contro una superficie più dura.
Materiali comuni misurati con la scala di Mohs:
Unghie: circa 2.5.
Legno: la durezza del legno varia ampiamente a seconda del tipo. I legni più morbidi come la balsa si posizionerebbero molto in basso sulla scala, forse intorno a 2-3, mentre i legni duri come il noce o il teak possono avvicinarsi a 4-5 in termini di resistenza ai graffi.
Monete: le monete di rame hanno una durezza di circa 3 sulla scala di Mohs, simile alla calcite. Monete fatte di leghe più dure, come alcuni tipi di acciaio inossidabile usati per le monete contemporanee, possono raggiungere una durezza di circa 4-5.
Acciaio: l'acciaio comune può variare nella durezza, ma spesso si posiziona intorno a 4-4.5 sulla scala di Mohs, rendendolo comparabile alla fluorite. Gli acciai speciali, come quelli usati negli utensili da taglio, possono raggiungere durezze molto più elevate.
Vetro: il vetro si colloca generalmente attorno a 5.5 nella scala di Mohs, simile in durezza all'apatite. Ciò significa che può essere graffiato dal quarzo ma non dall'ortoclasio.
Vetro temperato: usato per le protezioni dello schermo del telefono e in alcune applicazioni automobilistiche, il vetro temperato è più duro del vetro comune e può raggiungere una durezza di circa 6-7 sulla scala di Mohs, rendendolo resistente ai graffi da materiali più morbidi.
Ceramica: alcune ceramiche, come quelle utilizzate nei piatti o nei vasi, possono avere una durezza simile al vetro, mentre ceramiche avanzate usate in applicazioni ingegneristiche possono superare la durezza del quarzo, avvicinandosi o talvolta superando il topazio (8).
Carburo di silicio: utilizzato nelle levigatrici e in altre applicazioni industriali avanzate, è un materiale estremamente duro, spesso valutato intorno a 9-9.5 sulla scala di Mohs, rendendolo superiore al corindone e superato solo dal diamante.
- Cultura umanistica -
Filosofia
“Homo homini lupus“
La locuzione "Homo homini lupus" è un’espressione latina che si traduce letteralmente in "L'uomo è un lupo per l'uomo".
Origine
È attribuita come libera citazione al commediografo latino Plauto (254 a.C. – 184 a.C.), il quale, nella sua commedia Asinaria, scrive:
“lupus est homo homini, non homo, quom qualis sit non novit” → un uomo è un lupo, e non un uomo, nei confronti di un altro individuo, quando si ignora chi questo sia.
Tuttavia l’espressione è principalmente associata alle idee di Thomas Hobbes, un filosofo inglese del XVII secolo, che l'ha utilizzata per descrivere la natura umana nel contesto delle sue teorie politiche, senza però includerla direttamente nelle sue opere principali.
Significato
I lupi sono noti per la loro astuzia e per essere cacciatori implacabili. Quando diciamo “homo homini lupus”, stiamo usando il lupo come metafora per evidenziare come gli esseri umani possano comportarsi in modo aggressivo, competitivo e spietato gli uni verso gli altri, soprattutto in situazioni di conflitto, di potere o di scarsità di risorse.
Nel contesto della filosofia politica di Hobbes, questa frase sottolinea la sua visione pessimistica della natura umana nello stato di natura, ovvero in un contesto pre-sociale dove non esistono leggi o governo. Secondo Hobbes, in assenza di un'autorità sovrana che imponga ordine e leggi, la vita degli uomini sarebbe "solitaria, povera, brutale e breve", poiché sarebbero guidati principalmente dall'istinto di sopravvivenza e dal desiderio di dominare sugli altri, portando inevitabilmente a un “bellum omnium contra omnes” (guerra di tutti contro tutti).
L'uso di questa frase riflette quindi una visione della società dove è necessaria una forma di controllo o governo per prevenire la violenza e il caos che emergerebbero naturalmente dall'interazione umana non regolamentata. Serve come un monito sulla propensione umana al conflitto e sulla necessità di strutture sociali e legali che possano mitigare tali tendenze. E anche - aggiungiamo noi - fare emergere le altre qualità dell’uomo/lupo: quelle di saper agire in gruppo per costruire comunità basate su fiducia, organizzazione e supporto reciproco.
P.S. Ecco la risposta della domandina:
Il secondo Paese con più McDonald's è la Cina.