Quanto conta il tono di voce? Chiediamolo alla Signora Thatcher!

Voci di corridoio, ma probabilmente veritiere, dicono che Margaret Thatcher si facesse affiancare da un vocal coach, una persona che si dedicava esclusivamente al suo tono di voce.
Un piccolo dettaglio, qualche hertz in meno, che però ha fatto una differenza enorme: la leader raggiunse i 45 hertz, adattando il suo tono di voce ai canoni del momento, per apparire più autorevole e affidabile.
E il tono di Giorgia Meloni?
Gli italiani più attenti avranno notato un cambiamento nel tono di Giorgia Meloni.
In passato la ricordiamo come una figura passionale, con la voce alta per sottolineare le tematiche che necessitano di attenzione.
Ora che è diventata Presidente del Consiglio (portando con sé l’onere e l’onore di essere la prima donna premier nella storia dei governi italiani), Giorgia Meloni sembra più pacata, con un tono della voce più grave e controllato.
Sarà un caso o farà parte della strategia comunicativa per il ruolo istituzionale che ha assunto?
Cos’è il tono di voce…
Il tono della voce è la qualità o il colore del suono che viene prodotto dalla nostra voce quando parliamo.
È determinato principalmente dalla frequenza delle vibrazioni delle corde vocali e dalla loro intensità. Può essere alto o basso, acuto o grave, monotono o variabile, calmo o aggressivo, e così via.
…e quanto conta nella comunicazione
Non solo il tono di voce trasmette le emozioni, ma può anche influenzare la percezione dell'autorità e della fiducia del comunicatore da parte dell'ascoltatore.
Un tono di voce monotono o debole può far sembrare una persona meno autorevole o meno sicura di sé, mentre un tono di voce forte e assertivo può far sembrare una persona più determinata e affidabile.
Infine, il tono di voce che una persona, un leader, un oratore, un imprenditore decide di utilizzare va a influenzare la memoria dell’ascoltatore.
Tono di voce e memorizzazione
In un esperimento del 2010 pubblicato da Plos One, rivista scientifica, un campione di studenti universitari è stato diviso in due gruppi e sottoposto allo stesso elenco di parole, pronunciate da un lato da un oratore emozionale e coinvolto, dall’altra da una persona più neutra.
In seguito, le stesse parole sono state presentate insieme a nuove parole in un test di riconoscimento visivo, per verificare quanto gli studenti ricordassero ciò che avevano sentito in passato.
Rispetto alle parole pronunciate in modo neutro, quelle pronunciate con un tono di voce più coinvolgente attirano maggiore attenzione e inducono l'eccitazione corporea. Il maggiore coinvolgimento migliora la memorizzazione delle informazioni verbali.
Il tono di voce quindi va a stimolare non solo la mente dell’ascoltatore, ma anche il corpo, esattamente come fanno i colori, le canzoni etc., tutti elementi molto utilizzati nella comunicazione promozionale e anche in quella propagandistica.
Tono di voce e marketing
Il voice branding è una strategia di marketing che utilizza il suono e la voce come strumenti per creare un'identità di marca riconoscibile e distintiva.
Consiste nell'utilizzo di elementi sonori, come jingle, suoni di ambiente, effetti sonori e voci, per creare una connessione emotiva con il pubblico e per associare tali elementi alla propria marca.
Il primo esempio di branding vocale è stato il jingle "You deserve a break today" creato dalla McDonald's negli anni '70, che ha contribuito a rendere il marchio famoso in tutto il mondo.
Le regole della scelta del tono di voce si applicano però non solo al materiale promozionale, ma anche alla costruzione del brand e alla formazione dei suoi leader.
Ci sono oggi aziende che investono molto su questo aspetto, affidandosi a vocal coach e logopedisti che si concentrino sul volume della voce, l’articolazione delle parole, la comunicazione non verbale e molti altri aspetti.
La scienza della voce
Queste caratteristiche, infatti, avrebbero un forte impatto sul pubblico di consumatori: il tono di voce scuote un ascoltatore disinteressato, ed ecco perché le pubblicità sembrano sempre così brillanti:
la variazione del tono vocale e l'aumento dei modelli di intonazione portano l’ascoltatore a valutare con maggiore carisma e attenzione chi sta parlando;
anche la velocità è importante e va bilanciata, in quanto la troppa calma distoglie l’attenzione, ma un ritmo troppo frenetico non consente la massima comprensione del messaggio; una pausa di silenzio di due secondi prima di comunicare le informazioni importanti aiuta a memorizzarle meglio.
Conclusioni
Il tono di voce è un elemento da non trascurare nella comunicazione, perché va ben oltre la semplice emissione di un suono. È un mezzo attraverso il quale è possibile catturare l’attenzione, trasmettere emozioni, persuadere, creare un'identità di marca e influenzare la memoria e l’atteggiamento dell'ascoltatore. Può fare la differenza tra un discorso accattivante e uno noioso, tra una persona autorevole e una che non lo è.
Ora che abbiamo sollevato il tema, guardati attorno e prova ad osservare degli esempi positivi e negativi tra i personaggi pubblici, gli insegnanti e chi in generale lavora con la comunicazione.