Strade da record (10+1 curiosità)
La tua dose settimanale di cultura generale! || Edizione del 134° giovedì || 5 min. di lettura
C’è chi giudica un paese dal cibo o dall’arte; noi oggi lo giudichiamo dall’asfalto. Le strade sono vene di pietra che decidono guerre, commerci, tempi di percorrenza, playlist da auto e perfino record del Guinness. Dalla Via Appia ai 48.000 km della Panamericana, preparati a una mini-road-trip di curiosità.
Casco allacciato?
🍷 Che storia!
L’aneddoto della settimana.
La nascita delle strade.
I Romani rivoluzionarono l’arte della costruzione stradale tra il V secolo a.C. e il V secolo d.C., sviluppando una tecnica ingegneristica straordinariamente avanzata per l’epoca.
Le loro strade erano costruite a strati: fondamenta di grosse pietre, strati sovrapposti di ghiaia e sabbia, e infine una superficie di basoli poligonali in pietra lavica, accuratamente tagliati e incastrati per garantire stabilità e drenaggio.
Questa struttura, nota come via munita, assicurava una durata secolare, come dimostra ancora oggi la Via Appia, costruita nel 312 a.C. per collegare Roma a Capua e successivamente a Brindisi.
Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C., manutenzione e ampliamento delle reti viarie decaddero drasticamente. Durante l’alto Medioevo, molte strade imperiali si deteriorarono e tornarono a essere sentieri fangosi o impraticabili, con rare eccezioni nelle città più ricche o nei territori sotto il controllo bizantino o islamico, dove la cultura urbana e commerciale restava più viva.
La vera rinascita dell’ingegneria stradale avvenne nel XVIII secolo, con l’avvento della rivoluzione industriale.
In particolare, l’ingegnere scozzese John Loudon McAdam sviluppò il metodo detto “macadam”, che consisteva in strati di pietra frantumata di dimensioni graduate, senza l’uso di malta o legante, compattati dal traffico stesso. Questo sistema permetteva una migliore drenabilità e resistenza al gelo, ponendo le basi per le moderne strade in ghiaia stabilizzata.
L’era moderna della pavimentazione iniziò tra il XIX e il XX secolo.
A Newark, New Jersey, nel 1870, fu posata una delle prime pavimentazioni in asfalto artificiale negli Stati Uniti, mentre Parigi fu pioniera in Europa già dagli anni 1850, introducendo i boulevard asfaltati con materiali naturali provenienti da Trinidad e altre fonti. In seguito, l’asfalto naturale fu progressivamente sostituito da bitume derivato dal petrolio, più uniforme, lavorabile e disponibile in grandi quantità.
Parallelamente, un’altra grande innovazione fu il cemento Portland, brevettato nel 1824 da Joseph Aspdin in Inghilterra. Sebbene inizialmente usato per edifici, trovò applicazione nelle strade all’inizio del XX secolo: la prima strada in cemento armato fu costruita nel 1909 a Wayne County, Michigan. Il calcestruzzo offriva una durabilità superiore all’asfalto, soprattutto per il traffico pesante, e si affermò come lo standard per autostrade, ponti e arterie principali nel mondo industrializzato.
Oggi le strade adottano le due tecnologie più recenti, ma l’idea alla base è sempre romana: strati, drenaggio, durabilità.
⚡️ Pillole 10 x 10 → Strade da record
Dieci curiosità da dieci secondi. Per conoscere, stupirsi, riflettere.
La strada più antica ancora in uso è la Via Appia. Costruita nel 312 a.C. dai Romani, collega ancora oggi Roma a Brindisi. Alcuni tratti conservano i basoli originali di 2.300 anni fa, tanto che Stazio la definì “Regina Viarum” (regina delle strade).
La Panamericana è la strada più lunga: si estende per circa 45.000 km dall’Alaska alla Terra del Fuoco, attraversando 14 paesi. L’unica interruzione è il “Tapón del Darién” di circa 100 km tra Panama e Colombia, una giungla impenetrabile che impedisce il completamento totale.
Strada della Morte. La strada più pericolosa è la Carretera de la Muerte in Bolivia. Scende da La Paz verso le Yungas con precipizi di oltre 600 metri, curve cieche e larghezza di appena 3 metri. Causava 200-300 morti all’anno prima della costruzione di una variante più sicura.
Pendenza record. Baldwin Street in Nuova Zelanda è la strada più ripida. A Dunedin raggiunge una pendenza del 35% (19 gradi). È così ripida che l’asfalto normale si scioglierebbe scivolando verso il basso, quindi è pavimentata con cemento.
Otto tornanti in un isolato. La strada più tortuosa è Lombard Street, San Francisco. Ha 8 tornanti in un solo isolato con una pendenza del 27%. Fu progettata così nel 1922 per rendere percorribile una collina troppo ripida.
Autostrada sul tetto del mondo. La Strada del Karakoram è la più alta al mondo. Tra Cina e Pakistan, raggiunge i 4.693 metri al Passo Khunjerab. Durante la costruzione morirono circa 700 operai, tanto che viene chiamata “la strada costruita con il sangue”.
La strada più costosa fu la Big Dig a Boston. Il progetto per interrare l’autostrada centrale di Boston è costato 24,3 miliardi di dollari, rendendolo il progetto stradale più costoso della storia. Ogni km è costato circa 1 miliardo di dollari.
La strada più veloce è l’Autostrada tedesca. Alcune sezioni dell’Autobahn non hanno limiti di velocità. Il record ufficioso è di 432 km/h raggiunto da un pilota su una Bugatti, anche se la velocità consigliata al pubblico rimane quella tipica dei limiti di velocità: 130 km/h.
146 km dritti. La strada più isolata si trova in Australia: è la Eyre Highway che attraversa per 1.675 km la pianura desertica Nullarbor, nel sud dell’Australia. Qui puoi trovare le aree di ristoro a 380 km di distanza l’una dall’altra.
Lungo il tracciato c’è anche il tratto rettilineo più lungo del mondo: 146 km senza una sola curva.
30 cm di corsia. La strada più stretta al mondo è la Spreuerhofstraße a Reutlingen, in Germania. Risulta larga appena 31 cm nel punto più stretto, tanto che una persona robusta fatica a passarci. Fu creata nel 1727 come passaggio tra due case per evitare le tasse sulle proprietà adiacenti.
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È la curiosità che mi fa svegliare alla mattina.
— Federico Fellini