Una domanda per tutti i patentati...
Quante ore alla guida sono necessarie perché un viaggio diventi "lungo, impegnativo, stancante"?
4 ore? 6? 8? Prendiamo la media e diciamo che 6 ore sono il limite di tolleranza.
Se partiamo con l'auto da Milano e prendiamo l'autostrada verso sud, dopo 6 ore avremo superato Roma. Quindi il viaggio per Roma è all'interno della nostra fascia di tolleranza.
Adesso proviamo a ripartire da Milano, sempre in direzione sud, ma questa volta senza usare le autostrade. Dopo 6 ore avremo a stento raggiunto Firenze. Roma è improvvisamente sprofondata nella fascia di non tolleranza: un viaggio "lungo, impegnativo, stancante". (Un viaggio da 11 ore, se sei curioso di saperlo).
L’importanza delle autostrade
Senza autostrade, il nostro raggio di azione si riduce drasticamente, limitando i posti raggiungibili prima di stancarci o di ritenerli troppo lontani.
Questo è solo un esempio per comprendere il valore delle autostrade in una società moderna basata sulla capacità di fare circolare agevolmente persone e merci.
Ma come sono nate le autostrade? Scopriamolo insieme con una manciata di aneddoti a cavallo della storia.
Dalle antiche strade romane alla modernità
L'idea di un sistema di strade veloci ha le sue radici nell'antichità, quando i Romani costruirono una fitta ed evoluta rete di strade che collegava città e province dell'Impero.
Le strade romane erano incredibilmente avanzate per il loro tempo:
avevano le fondazioni, così da poter durare nel tempo sopportando carichi pesanti, erosione e intemperie.
il loro tracciato non era casuale ma studiato per minimizzare le distanze tra le località.
la pavimentazione aveva un sistema di drenaggio per consentire il transito veloce anche in condizioni atmosferiche avverse.
Un collegamento capillare ed efficiente per trasferire merci, funzionari ed esercito era un vero e proprio strumento di governo per un impero composto da territori vasti e diversi tra loro.
Molte strade romane sopravvivono ancora oggi, come strade statali (la via Aurelia in Italia) o come percorsi dall'indubbio fascino storico-culturale (la via Augusta in Spagna).
L'autostrada moderna: un'invenzione italiana
Se pensiamo alle caratteristiche di un'autostrada, indichiamo 3 fattori:
Una via di collegamento tra due luoghi, facoltativa e a pagamento.
Transito consentito solo ai veicoli.
Assenza di incroci con altre strade: ingresso e uscita avvengono solo tramite corsie di accelerazione e decelerazione.
La prima autostrada così concepita fu ideata e sviluppata da Piero Puricelli, un ingegnere italiano che tra 1921 e il 1924 realizzò un tratto di strada a scorrimento veloce tra Milano e Varese, lungo circa 20 chilometri.
Nasceva così la "Autostrada dei Laghi".
Iniziava l'epoca delle moderne vie a scorrimento veloce.
Le autobahn tedesche: la prima vera rete autostradale
Dopo l'intuizione italiana, fu la Germania la prima a sviluppare effettivamente una rete di autostrade a servizio di tutto il paese.
Le autobahn si diffusero rapidamente nel corso degli anni '30, tramite un progetto di sviluppo voluto da Hitler in persona.
La costruzione capillare delle "Reichsautobahn" aveva lo scopo di stimolare l'economia e creare posti di lavoro, ma anche di velocizzare il movimento di dispiegamenti militari su tutto il territorio tedesco.
Addirittura lo sviluppo delle autostrade tedesche proseguì anche dopo l'inizio della seconda guerra mondiale nel 1939, risultando un fattore importante alla strategia offensiva del Terzo Reich.
Eisenhower e le autostrade degli Stati Uniti
Durante la seconda guerra mondiale il generale statunitense Dwight D. Eisenhower operante sui fronti europei ebbe modo di conoscere bene il valore aggiunto delle autobahn nella logistica militare delle forze nemiche.
Grazie a questa esperienza, quando divenne presidente degli Stati Uniti, Eisenhower si ispirò alle autobahn e promosse lo sviluppo di una rete autostradale capillare su tutto il territorio statunitense.
Nel 1956 firmò l'Interstate and Defense Highway Act, un disegno di legge che autorizzava la costruzione di un'imponente rete autostradale. (Da notare la presenza del termine "Defense" nel nome: rivela la parziale funzione militare dell'opera).
L'infrastruttura porta ancora oggi il nome del suo promotore: Eisenhower Interstate System e costituisce l'attuale rete autostradale degli Stati Uniti.
Le autostrade nel dopoguerra in Italia
Il dopoguerra segnò per l'Italia un periodo di rapida espansione della rete autostradale, che favorì il miracolo economico e la coesione del Paese.
L'Autostrada del Sole divenne il simbolo di questa espansione, un'opera audace e innovativa realizzata in un tempo relativamente breve.
Il tracciato collega Milano, Bologna, Firenze, Roma e Napoli, ed è il più lungo ancora oggi in esercizio. Per la prima volta il Nord, il Centro e il Sud dell'Italia diventano interconnessi e facilmente raggiungibili in un'unica giornata.
La costruzione durò appena 8 anni, con la posa della prima pietra nel 1956 e l'inaugurazione nel 1964. Per dare un'idea dell'entità dell'opera: in 8 anni si realizzarono 760 km di tracciato, con oltre 850 ponti/viadotti e 38 gallerie.
Le autostrade divennero simbolo di progresso, modernità e libertà, facilitando la mobilità delle persone e delle merci, soprattutto tra il Nord e il Sud del Paese, e dando impulso alla motorizzazione del popolo italiano.