Di terre e di carte geografiche (10+1 curiosità)
La tua dose settimanale di cultura generale! || Edizione del 131° giovedì || 4 min. di lettura
Hai presente quella sensazione che provi quando apri una mappa e ti rendi conto di avere il mondo sotto il palmo della mano? Oggi scopriamo come gli uomini hanno imparato a trasformare man mano lo spazio geografico in carta. Mettiti comodo: in meno di cinque minuti viaggerai dai Messapi a Google Maps… senza muoverti dalla poltrona.
🍷 Che storia!
L’aneddoto della settimana.
La prima rappresentazione conosciuta della penisola italiana (o meglio, di una sua parte) su una mappa geografica è la mappa di Soleto, scoperta nel 2003 nel comune di Soleto in provincia di Lecce.
È datata al VI-V secolo a.C. ed è di origine messapica, ovvero realizzata dal popolo dei Messapi che abitava il Salento.
Si tratta di un piccolo frammento di ceramica (solo 5,9 x 2,9 cm) proveniente da un vaso attico smaltato di nero su cui è incisa una rappresentazione geografica. Mostra il profilo della penisola salentina con siti di città del Salento, quindi la parte meridionale della Puglia.
Attualmente conservata nel Museo Archeologico nazionale di Taranto, è considerata la più antica rappresentazione geografica occidentale finora conosciuta, anche se la sua autenticità è ancora oggetto di dibattito tra gli studiosi, benché la datazione al carbonio 14 abbia confermato che la ceramica risale effettivamente al V secolo a.C..
⚡️ Pillole 10 x 10 → Di terre e di carte geografiche
Dieci curiosità da dieci secondi. Per conoscere, stupirsi, riflettere.
Tolomeo nel II secolo d.C. calcolò la circonferenza terrestre sbagliando di circa 10.000 km, stimando la Terra più piccola di quanto fosse in realtà.
Questo calcolo errato fu tramandato per oltre un millennio e ironicamente incoraggiò Cristoforo Colombo a tentare la rotta verso le Indie.
La Tabula Peutingeriana è una mappa romana del IV secolo, lunga 7 metri e alta solo 34 cm, che rappresenta l'intero Impero Romano come una striscia continua. Non è geograficamente accurata ma mostra tutte le strade, le distanze e le città dell'impero in una forma pratica per i viaggiatori.
La Mappa di Hereford è una mappa medioevale di 1,5 metri risalente al 1300 circa che mostra il mondo conosciuto con Gerusalemme al centro. La mappa include creature fantastiche, mostri marini e rappresentazioni bibliche. Il Medioevo in un colpo d’occhio: fede, bestiari e confini sfumati.
Il monaco camaldolese Fra Mauro creò a Venezia nel 1450 una delle mappe più accurate del suo tempo, combinando fonti arabe, bizantine e occidentali. La sua mappa circolare di 2 metri di diametro mostrava per la prima volta l’intuizione che l’Africa fosse circumnavigabile. I portoghesi avrebbero preso nota di ciò.
Nel XV secolo, Venezia aveva il monopolio sulla produzione e distribuzione delle carte nautiche nel Mediterraneo. Le carte erano anche considerate segreto di stato. I cartografi veneziani dovevano giurare di non rivelare le rotte commerciali e i portolani erano custoditi come tesori. Chi violava questi segreti rischiava la prigione o l’esilio.
Il matematico fiammingo Mercatore nel 1569 rivoluzionò la navigazione inventando la proiezione che porta il suo nome, ancora usata oggi da Google Maps. La sua innovazione permetteva ai navigatori di tracciare rotte diritte su mappe piatte, anche se distorceva le dimensioni delle terre polari. Mercatore fu anche il primo a usare il termine “atlante” per una raccolta di mappe, ispirandosi al titano greco che sosteneva il mondo.
Tra il 1681 e il 1683, il frate francescano veneziano Vincenzo Maria Coronelli realizzò a Parigi per Luigi XIV una coppia straordinaria di globi monumentali: uno terrestre e uno celeste. Questi capolavori misurano 382 cm di diametro (quasi 4 metri) e pesano circa due tonnellate ciascuno, rendendoli i più grandi globi del mondo mai realizzati prima. Vi si può addirittura camminare dentro!
Mappe come status symbol. I nobili collezionavano mappe non solo per curiosità scientifica, ma per mostrare erudizione e potere. Alcune erano decorate con figure mitologiche, stemmi e paesaggi ideali. Capita talvolta di vederle rappresentate nei quadri di Vermeer.
Nel 1802, durante la sua spedizione in Sud America, Humboldt scalò il Chimborazo, all’epoca ritenuto la montagna più alta del mondo. Non raggiunse la vetta, ma salì a un’altitudine mai toccata da un europeo.
Annotava tutto: rocce, piante, temperatura, pressione. Il suo metodo di osservazione sistematica fu pioniere della geografia fisica comparata.
Eratostene di Cirene (276-192 a.C.) coniò il termine “geografia”. La disciplina, inizialmente legata all’astronomia e alla filosofia, assunse una veste più scientifica solo nell’Ottocento, con l’introduzione di strumenti sistematici di osservazione e la nascita della geografia moderna come scienza autonoma.
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Giovanbattista & lo staff di Cultura Aumentata
È la curiosità che mi fa svegliare alla mattina.
— Federico Fellini