Perché i nostri antenati non sorridevano nelle foto? (E altre curiosità di cultura generale)
Cultura Aumentata - Newsletter n° 89 - Tempo di lettura: 4 minuti
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- Un fatto strano ma vero -
💡 A causa dei movimenti delle placche tettoniche, il monte Everest cresce di circa 4 millimetri ogni anno.
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- La domandina -
🕵️♂️ Qual è l’animale terrestre più veloce su lunghe distanze?
a) Canguro
b) Cavallo
c) Ghepardo
d) Lupo
(Trovi la risposta in fondo alla newsletter)
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- La curiosità della settimana -
Il sorriso nelle foto: perché i nostri antenati non sorridevano?
Se osserviamo le fotografie di fine ‘800/inizio ‘900, notiamo che le persone ritratte appaiono serie, composte e raramente sorridenti. Come mai i nostri antenati evitavano di sorridere nelle foto?
1) Motivi tecnici
Una delle principali ragioni era di natura tecnica. Le prime macchine fotografiche richiedevano tempi di esposizione molto lunghi, talvolta anche di diversi minuti.
Per ottenere un’immagine nitida, i soggetti dovevano restare immobili per tutto il tempo di posa. Mantenere un sorriso naturale e rilassato era difficile e poteva portare a immagini sfocate o espressioni innaturali. Di conseguenza era più pratico assumere un’espressione neutra che potesse essere sostenuta senza sforzo.
2) Convenzioni culturali
Nell’Ottocento, un’espressione seria era considerata più appropriata per i ritratti formali. La fotografia era vista come un’estensione della pittura, dove i soggetti spesso adottavano pose solenni e dignitose. Un volto serio comunicava rispetto, autorevolezza e status sociale. Sorridere apertamente poteva essere percepito come segno di leggerezza o mancanza di serietà.
3) Condizioni estetiche
La salute dentale era un altro fattore importante. Prima che si diffondesse la moderna odontoiatria, molte persone avevano problemi come carie o denti mancanti. Pertanto mostrare il sorriso poteva causare imbarazzo o essere considerato socialmente inappropriato.
Il passaggio dalle espressioni serie ai sorrisi
Con l’avanzare della tecnologia fotografica, i tempi di esposizione si ridussero drasticamente. Le fotocamere divennero più accessibili e permettevano di catturare immagini in frazioni di secondo. Questo rese possibile immortalare espressioni più spontanee ed empatiche, incluso il sorriso.
Parallelamente, le convenzioni sociali cambiarono. Le pubblicità, il cinema e i media promuovevano il sorriso come simbolo di felicità, cordialità e benessere. E così oggi, sorridere davanti alla fotocamera è una reazione quasi automatica, un gesto naturale che associamo ai momenti da ricordare con una bella foto.
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- Cultura generale in pillole -
Eratostene: l’uomo che misurò la Terra con un bastone
Nel III secolo a.C., un uomo riuscì a calcolare la circonferenza della Terra con un’ottima precisione, utilizzando strumenti semplici e un’astuta osservazione. Parliamo di Eratostene di Cirene, matematico, geografo e astronomo greco, nonché direttore della famosa Biblioteca di Alessandria.
Il solstizio
Eratostene aveva appreso che a Siene (l’odierna Assuan), durante il solstizio d’estate, il Sole si trovava esattamente allo zenit a mezzogiorno: gli oggetti non proiettavano ombra e si poteva vedere il riflesso del sole sul fondo dei pozzi più profondi. Ad Alessandria, situata più a nord, gli oggetti proiettavano invece un’ombra anche durante il solstizio.
L’intuizione
Il matematico decise di utilizzare questa differenza per calcolare la circonferenza terrestre:
Misurò l'ombra di uno gnomone (un bastone verticale esposto al sole) ad Alessandria durante il solstizio d’estate a mezzogiorno.
Calcolò l’angolo di elevazione del Sole ad Alessandria, trovando che era di circa 7,2 gradi, ossia un cinquantesimo di 360 gradi.
Assunse che la distanza tra Siene e Alessandria fosse di circa 5.000 stadi (unità di misura dell’epoca), basandosi su stime di viaggiatori e carovane.
Applicò una proporzione: se 7,2 gradi corrispondono a 5.000 stadi, allora 360 gradi corrispondono all'intera circonferenza della Terra.
Il risultato
L’unità di misura dello stadio variava, ma se assumiamo che uno stadio ellenico fosse circa 157,5 metri, la proporzione di Eratostene restituisce una circonferenza della Terra di circa 39.375 km, molto vicina al valore reale di 40.075 km. La precisione del suo calcolo è impressionante, considerando i mezzi limitati dell’epoca.
L’impresa di Eratostene è straordinaria non solo per la precisione del risultato, ma anche per l’ingegnosità del metodo, basato su un bastone, un pizzico di geometria, e un’attenta osservazione del mondo intorno a noi.
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- Cultura generale in pillole -
Perché il Giappone ha la guida a sinistra?
Il Giappone è uno dei pochi paesi che non siano ex-colonie britanniche a mantenere la guida a sinistra e ad avere, di conseguenza, il volante nel lato destro delle autovetture. Il motivo è nel retaggio culturale di questo paese.
Durante il periodo feudale giapponese, i samurai portavano le loro spade sul lato sinistro del corpo. Questo permetteva loro di estrarre l’arma con la mano destra e mantenere il controllo durante gli spostamenti. Camminando sul lato sinistro delle strade, evitavano scontri accidentali con le spade degli altri samurai.
Questo comportamento divenne una norma per i pedoni e influenzò anche le regole di circolazione nel Giappone pre-moderno, consolidando una preferenza per il lato sinistro. L’introduzione della guida a sinistra fu poi ufficialmente regolamentata nel 1924, con l’influenza degli inglesi che avevano partecipato alla costruzione delle prime ferrovie giapponesi.
Fine!
P.S. La risposta corretta della domandina è… 🥁🥁🥁
d) Lupo
A differenza di altri animali come i ghepardi, che sono performanti sullo scatto, i lupi si distinguono per la loro velocità sulle lunghe distanze: possono coprire oltre 60 km in una sola giornata di caccia. Questa incredibile resistenza serve ad inseguire le prede con una strategia fatta di velocità e tenacia.