La densità dei materiali più comuni (e altre pillole di cultura generale)
Cultura Aumentata - Newsletter n° 58 - Tempo di lettura: 5 minuti
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- Strano ma vero -
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- La domandina -
🕵️♂️ Quante opere sono custodite nel Museo del Louvre di Parigi, e quante di queste sono effettivamente esposte al pubblico?
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- Cultura visuale -
L’opera d’arte
“Sogni” di Vittorio Corcos
Informazioni principali
Artista: Vittorio Matteo Corcos
Data: 1896
Corrente stilistica: Realismo con influenze della Belle Époque
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni: 161 cm x 135 cm
Ubicazione: Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma
Analisi dell’opera
Vittorio Matteo Corcos divenne uno dei ritrattisti più famosi della Belle Époque, al pari di Boldini e De Nittis. Si formò a Firenze, a Napoli e a Parigi. Al suo rientro in Italia si stabilì a Firenze e nel 1896 presentò “Sogni”.
L'opera suscitò scandalo per la postura ritenuta sconveniente della protagonista, Elena Vecchi, figlia dello scrittore Augusto Vecchi e amica dell'artista, seduta su una panchina con le gambe accavallate e uno sguardo diretto verso l'osservatore: una posa che sfidava le convenzioni sociali dell'epoca. Accanto a lei ci sono libri, un parasole, un cappello, simboli della sua indipendenza e cultura.
“Sogni” riflette il desiderio di emancipazione delle giovani appartenenti alla borghesia di fine secolo. La decisione di rappresentare una postura provocatoria e uno sguardo diretto si rivela quindi non solo una scelta estetica, ma anche un potente messaggio sociale: la protagonista, e per estensione la donna moderna dell'epoca, non teme di affrontare lo sguardo della società.
Il quadro si distingue per il suo realismo e la precisione pittorica, con una cura minuziosa del dettaglio che fa sembrare la figura quasi fotografica, soprattutto nelle parti con più ombreggiatura. I colori caldi e la posa della ragazza, uniti a un'ambientazione autunnale, contribuiscono a creare un'atmosfera sospesa e riflessiva.
Nonostante le critiche iniziali, il dipinto ottenne presto un grande successo e venne acquistato dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, dove è conservato tutt’oggi come un capolavoro che esemplifica lo spirito della Belle Époque.
- Cultura scientifica -
Fisica
La densità dei materiali più comuni
La densità di un materiale è una proprietà fisica fondamentale che indica la massa contenuta in un'unità di volume. È espressa in chilogrammi per metro cubo (kg/m³).
A cosa serve
La densità è utile per confrontare due materiali e capire quale dei due ha più massa a parità di volume. Inoltre è molto utile per stimare quanto pesa una determinata quantità di materiale, semplicemente osservandone il suo volume.
Infatti quando si conosce la densità di un materiale e il volume di un oggetto, è possibile ricavare la sua massa secondo la semplice formula:
m = ρ * V
(massa = densità x volume)
Un’analogia
Pensa alla densità come alla "compattezza" di un materiale. Immagina di avere due scatole della stessa dimensione: una riempita con piume e l'altra con piombo. Sebbene occupino lo stesso spazio (volume), la scatola con il piombo peserà molto di più a causa della sua maggiore densità. Le piume, con la loro bassa densità, non sono molto compatte, quindi occupano molto spazio senza aggiungere molto peso. Al contrario, il piombo è estremamente compatto, il che significa che anche un piccolo volume avrà una massa significativa.
La densità dei materiali più comuni
Ecco un elenco che mostra la densità indicativa di alcuni materiali comuni. Osservali perché noterai alcune densità controintuitive. Ad esempio, avresti mai pensato che il vetro, l’alluminio e il calcestruzzo avessero densità simili?
Oro: 19.300 kg/m³
Piombo: 11.340 kg/m³
Argento: 10.490 kg/m³
Acciaio: 7.850 kg/m³
Alluminio: 2.700 kg/m³
Vetro: 2.400 - 2.800 kg/m³
Calcestruzzo: 2.300 - 2.600 kg/m³
Acqua: 1.000 kg/m³ (a 4°C)
Ghiaccio: 917 kg/m³ (a 0°C)
Carta da ufficio: 700 - 1.200 kg/m³
Benzina: 700 kg/m³
Legno (quercia): 600 - 900 kg/m³
Legno (pioppo): 300 - 600 kg/m³
Sughero: 200 - 300 kg/m³
Aria: 1,225 kg/m³ (a 15°C e 1 atm)
Elio: 0,178 kg/m³ (a 0°C e 1 atm)
- Cultura umanistica -
Letteratura
Le Favole di Esopo
Le Favole di Esopo sono una collezione di oltre 350 storie brevi che hanno come protagonisti animali personificati, attraverso i quali vengono esplorati temi morali e etici.
Queste favole sono attribuite a Esopo, una figura semileggendaria vissuta nell'antica Grecia tra il VII e il VI secolo a.C.. Sebbene ci siano poche informazioni certe sulla sua vita, Esopo è spesso descritto come uno schiavo dotato di grande saggezza e abilità nel raccontare storie con una morale.
La struttura di ciascuna favola prevede un breve racconto e una conclusione morale, introdotta dalla formula “Ὁ μῦθος δηλοῖ ὅτι…” (cioè: “il racconto dimostra che…”).
Nella loro apparente semplicità, le Favole di Esopo hanno pervaso la cultura popolare e l'educazione con le loro lezioni di vita. Utilizzano la narrativa degli animali per connettersi con il lettore e riflettere sul comportamento umano, permettendo di esplorare complesse verità morali in un formato accessibile e comprensibile a lettori di tutte le età ed estrazioni sociali.
Esempi celebri includono “La lepre e la tartaruga”, dove la lenta ma costante tartaruga vince una corsa contro la veloce ma arrogante lepre, insegnando il valore della perseveranza e dell'umiltà, e “Il ragazzo che gridava al lupo”, che mette in guardia contro l’abitudine di dire bugie che fa perdere la fiducia degli altri. Qui è possibile leggere alcune favole più note.
Le favole saranno riprese e riadattate successivamente da altri autori, tra cui il latino Fedro.
P.S. La risposta della domandina è:
Oltre 500.000 opere custodite, di cui circa 35.000 esposte.