Le previsioni sul futuro hanno sempre esercitato un certo fascino. Ogni volta che qualcuno ci racconta come sarà il domani, la nostra attenzione è catturata.
Tuttavia, raramente torniamo a verificare quanto siano state accurate queste previsioni una volta che il futuro è diventato presente.
Oggi faremo esattamente questo: ci immergeremo in un documento del 2004 che tentava di delineare lo scenario globale del 2020. Questo documento proviene da una fonte estremamente autorevole, rendendo l'analisi ancora più interessante.
Cercheremo di capire se gli studi sul futuro possono fornire un'indicazione attendibile o se, al contrario, sono troppo aleatori e rimangono un esercizio suggestivo da prendere con leggerezza.
Cominciamo!
Lo studio della CIA
Una delle funzioni delle agenzie di intelligence è fare previsioni sugli scenari futuri, al fine di anticipare e prevenire possibili minacce e rischi.
Nel 2004, la CIA e altre agenzie di intelligence americane hanno pubblicato un rapporto dal titolo "Mappare il futuro globale - Progetto 2020", con il contributo di numerosi studiosi e analisti provenienti da tutto il mondo.
Il documento forniva una stima delle tendenze che avrebbero influenzato l'evoluzione del mondo nei successivi 15 anni e oltre, di fatto fino ai giorni nostri.
Il rapporto è molto lungo e dettagliato (circa 120 pagine che puoi leggere in originale qui). Noi presentiamo una selezione dei temi trattati.
Il contesto del 2004
Prima di leggere i risultati del rapporto, ricordiamo di metterci nei panni di chi viveva nel 2004.
Il mondo era ancora alle prese con le conseguenze degli attacchi dell'11 settembre 2001, e le forze statunitensi e NATO erano impegnate nelle guerre in Afghanistan e Iraq. L'Unione Europea si stava espandendo con l'ingresso di dieci nuovi membri. La Cina e l'India continuavano la loro ascesa economica dovuta all'apertura al mercato globale e all'offerta di manodopera a basso costo.
Sul fronte tecnologico, il Nokia 3310 era uno dei telefoni cellulari più popolari. Facebook non esisteva ancora. La comunicazione online avveniva tramite email e programmi di messaggistica via pc, come MSN Messenger.
Previsioni che si sono avverate
Ecco una selezione delle previsioni formulate e che si sono effettivamente verificate.
La Cina è diventata la seconda potenza al mondo.
Nel 2004 la Cina era il 6° paese al mondo per PIL. Davanti c'erano Francia, Regno Unito, Germania, Giappone, Stati Uniti.
Un risultato già di tutto rispetto, ma non facile da migliorare: la sesta posizione rimaneva stabile già da 4 anni, da quando cioè nel 2000 passò dal 7° al 6° posto superando l'Italia.
Ebbene, nei successivi 5 anni la Cina scalerà le altre posizioni fino ad attestarsi al 2° posto (davanti a lei solo gli USA), posizione che ha mantenuto invariata dal 2010 ad oggi.
Ma per essere la seconda potenza al mondo non basta solo il PIL, ci vuole un'economia basata su settori strategici e ad alto valore aggiunto, un ruolo sullo scacchiere internazionale nonché una capacità di deterrenza militare. Tutti fattori che nel 2004 la Cina non padroneggiava e oggi sì.
Basti pensare al primato sull'industria della mobilità elettrica o alla marina militare, oggi la più grande al mondo.
Il ruolo delle tecnologie digitali come motore principale degli eventi mondiali.
Anche se i social network non esistevano ancora, il rapporto del 2004 aveva colto l'importanza cruciale delle tecnologie di comunicazione nel plasmare le dinamiche di globalizzazione.
La diffusione di Internet, dei social media e delle piattaforme digitali ha contribuito a connettere il mondo come mai prima d'ora, facilitando scambi commerciali e condivisione di informazioni, sia in positivo (si pensi al ruolo dei social media per la "primavera araba") sia in negativo (si pensi alla propaganda dell'ISIS svolta principalmente via web o all'uso di profili finti per veicolare informazioni e condizionare l'opinione pubblica).
L'avvento di una pandemia che fa deragliare il processo di globalizzazione "è solo una questione di tempo".
Nonostante il rapporto sottolinei che la globalizzazione è un processo inevitabile che impatterà su tutte le tendenze e i cambiamenti del futuro, si indica anche che vi sono due fattori possibili che possono rallentarla o metterla in discussione. Uno sono gli attentati e l'aumento del senso di insicurezza, l'altro la diffusione di una pandemia, con possibile origine in una megalopoli dei paesi in via di sviluppo con sistemi sanitari carenti, come l'Africa subsahariana, Cina, India, Bangladesh o Pakistan, in grado di interrompere gli spostamenti e il commercio internazionale per un periodo prolungato.
È quanto è accaduto proprio nel 2020 con il Covid. Un evento che probabilmente più di ogni altro nella storia ha indotto a ripensare le catene di approvvigionamento basate da decenni proprio sulla globalizzazione.
Previsioni che si sono parzialmente avverate
Alcune previsioni del rapporto si sono verificate in parte o con alcune variazioni significative.
Una donna alla presidenza degli Stati Uniti.
Nel rapporto troviamo una lettera immaginaria, ambientata nel 2020 e scritta da una donna con il ruolo di Presidente degli Stati Uniti.
Questa previsione non si è ancora avverata, ma a differenza degli anni precedenti nella storia degli USA, è stato tecnicamente possibile che si avverasse. Infatti alle elezioni del 2016 Hillary Clinton era la prima donna effettivamente candidata alla presidenza degli USA. Poi perse quelle elezioni, ma questa è un'altra storia.
Ormai è questione di voti e non più di epoca.
Proclamazione di uno Stato Islamico.
Nel documento si stimava una possibile proclamazione di un Califfato (si usa proprio questo termine). Un'istituzione basata su un sentimento comune con al centro l'Islam, che guadagnava consensi tramite i mezzi di comunicazione online e nelle aree del mondo musulmano con un governo nazionale debole.
Ebbene la previsione si è avverata solo in parte, con la proclamazione del Califfato da parte dell'ISIS nel 2014: gli analisti avevano colto alcune dinamiche che rendevano possibile la diffusione di una simile istituzione, ma non avevano previsto il carattere estremista e violento dell'organizzazione che effettivamente ha preso piede.
Previsioni errate
Ecco una selezione delle previsioni risultate errate.
Istituzione di uno Stato Palestinese.
In una lettera immaginaria, datata 2020, si accenna all'esistenza di uno Stato Palestinese, come se la questione israelo-palestinese si fosse evoluta nel corso degli anni. Invece questa ipotesi non si è concretizzata.
Declino della Russia come potenza globale.
Il rapporto prevedeva un progressivo indebolimento della Russia, a causa di problemi interni di natura demografica, economica e di stabilità sociale e geografica. Lasciava intendere una perdita di influenza sul piano internazionale e delle ambizioni geopolitiche che l'avevano caratterizzata nei 60 anni precedenti.
Possiamo considerare questa previsione disattesa o quantomeno superata. La Russia ha mantenuto uno status economico di rilievo grazie anche all'aumento della domanda mondiale di energia e materie prime (di cui è grande produttrice).
Ha conservato l'aspirazione a essere una potenza globale, coltivando i rapporti nel panorama internazionale, interferendo nella geopolitica mondiale e persino aumentando le tensioni globali attraverso la volontà di controllare i territori ex URSS, come mostrato già dal 2014 in Ucraina.
Impiego di energie rinnovabili fermo all'8%.
Nel documento si parla dell'aumento di fabbisogno energetico mondiale, dovuto alla crescita globale del mondo con il principale apporto dei paesi in via di sviluppo. In questo contesto si indica che la quota di energia proveniente dalle fonti rinnovabili sarebbe stata dell'ordine dell'8%.
In realtà le energie rinnovabili hanno guadagnato una quota maggiore nel mix energetico globale rispetto a quanto previsto. Secondo i dati BP, nel 2020 il mix energetico mondiale è stato il seguente:
Petrolio: 31,2%
Carbone: 27,2%
Gas naturale: 24,7%
Nucleare: 4,3%
Energie rinnovabili: 12,6%
Il bilanciamento è ancora a favore dei combustibili fossili, ma la previsione errata sulle rinnovabili è una buona notizia: probabilmente negli ultimi 15 anni la volontà di un cambio di paradigma e la sostenibilità economica necessaria a introdurre le rinnovabili sono cresciute più delle aspettative.
Eventi non previsti
In realtà sono molti gli eventi che non sono stati previsti dal rapporto, e questo ci ricorda che il futuro è sempre e comunque soggetto all'imprevedibilità. Ecco un esempio lampante:
Crisi economica globale del 2007-2008.
Certo, il documento cita la possibilità di crisi che possono mettere alla prova il mondo, ma non va nello specifico come invece fa con il rischio pandemico. Quindi possiamo affermare che il rapporto non tiene conto dell'eventualità di una crisi di portata globale come quella che si è verificata pochi anni dopo la pubblicazione del rapporto.
Conclusioni
Abbiamo curiosato all'interno di uno dei rapporti più autorevoli sul futuro. È interessante notare che, per i temi su cui esiste già una traccia nel momento in cui si scrive, gli scenari proposti risultano significativi o quantomeno da prendere in considerazione.
Il punto è che poi accadono eventi che non ci saremmo mai aspettati. E ne accadono parecchi.
Per questo dovremmo essere aperti al cambiamento e abituarci alla complessità. I colpi di scena fanno parte della normalità, e nessuna organizzazione - neanche la CIA - può prevedere con assoluta certezza tutto ciò che accadrà in futuro!