Il più grande affresco di Roma, esclusa la Cappella Sistina in Vaticano (e altre pillole di cultura generale)
Cultura Aumentata - Newsletter n° 60 - Tempo di lettura: 5 minuti
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- Strano ma vero -
💡 Carlo VI, sovrano di Francia dal 1380 al 1422, soffriva di una malattia mentale che lo portava a credere di essere fatto di vetro, temendo di rompersi se toccato.
- La domandina -
🕵️♂️ Qual è la profondità media degli oceani sulla Terra?
a) Circa 3680 metri || b) Circa 4680 metri || c) Circa 5680 metri
(Trovi la risposta in fondo alla newsletter)
- Cultura visuale -
L’opera d’arte
“Il trionfo della Divina Provvidenza” di Pietro da Cortona
Informazioni principali
Artista: Pietro da Cortona
Data: 1639
Corrente stilistica: Barocco
Tecnica: Affresco
Dimensioni: 24 m x 18 m (copre l’intera volta del salone principale)
Ubicazione: Palazzo Barberini, Roma
Analisi dell’opera
Si tratta del più grande affresco di Roma, dopo quello della Cappella Sistina.
Il “Trionfo della Divina Provvidenza e il compiersi dei suoi fini sotto il pontificato di Urbano VIII” (questo il nome completo), fu commissionato da Papa Urbano VIII Barberini, uno dei mecenati più influenti del suo tempo, per celebrare la gloria della famiglia Barberini e la benevolenza divina che li aveva portati al potere.
L'affresco è un capolavoro del Barocco, movimento artistico noto per il suo dinamismo, la ricchezza di dettagli e l'uso drammatico della luce.
Si caratterizza per una composizione movimentata e complessa, con una moltitudine di figure allegoriche celesti che volteggiano in un cielo aperto e luminoso.
Pietro da Cortona utilizza la tecnica del trompe-l'œil per creare un'illusione di spazio che supera i confini fisici della volta, invitando gli spettatori a uno sguardo che va oltre la struttura architettonica rappresentata nel dipinto. L'uso del colore (strutture in monocromo vs. colori caldi e luminosi dei personaggi) e lo studio delle luci enfatizzano i volumi, la profondità e l’azione dei soggetti rappresentati.
Al centro, la Divina Provvidenza è raffigurata come una figura femminile radiante, circondata da angeli, putti, api simbolo della famiglia Barberini, e personificazioni delle virtù contrapposte ai vizi, in una narrazione complessa che coinvolge oltre cento personaggi.
Il “trionfo della Divina Provvidenza” è considerato uno dei massimi esempi di pittura barocca, nonché il capolavoro di Pietro da Cortona, esemplificativo della sua abilità nel combinare arte e architettura per creare esperienze immersive.
- Cultura scientifica -
Psicologia
Il test dello specchio
Il test dello specchio è una procedura sperimentale utilizzata per determinare se un animale possiede la capacità di riconoscersi davanti a uno specchio, una facoltà che si ritiene rifletta un certo livello di consapevolezza di sé.
Questo test è stato ideato negli anni '70 dallo psicologo Gordon Gallup Jr. e da allora è stato applicato a diverse specie animali per esplorare il loro grado di autoconsapevolezza.
Come funziona
Il test funziona più o meno così: agli animali viene applicato un segno colorato su una parte del corpo normalmente non visibile senza l'uso di uno specchio.
Successivamente gli animali sono esposti a uno specchio e osservati per vedere se mostrano segnali di aver riconosciuto la propria immagine riflessa e se tentano di toccare o rimuovere il segno, a riprova che nella loro mente è in atto un processo di auto-riconoscimento.
Qualunque essere umano adulto, osservandosi allo specchio, riconosce immediatamente eventuali segni anomali sul proprio volto e si attiva per identificarli o addirittura rimuoverli. Questa è la reazione che gli scienziati cercano negli animali durante il test.
Animali che hanno superato il test
Tra gli animali che hanno superato il test dello specchio ci sono:
Grandi scimmie: come i bonobo, gli oranghi, alcuni gorilla, scimpanzè, e naturalmente…l’uomo.
Delfini: in particolare i tursiopi, noti per la loro grande intelligenza e per le complesse interazioni sociali.
Orche.
Elefanti asiatici.
Gazze: la gazza è il primo non mammifero a superare inequivocabilmente il test. Nel seguente video vediamo come l’esemplare di gazza tenta di rimuovere il segno colorato.
Animali che non hanno superato il test
Tra gli animali che non hanno superato il test dello specchio ci sono:
Cani
Macachi
Leoni marini
Panda
E i bambini?
Gli esseri umani non nascono con la capacità di riconoscersi allo specchio. I bambini superano il test dello specchio intorno all’età di 18/24 mesi. Lo avresti mai detto?
- Cultura umanistica -
Storia
Imhotep (2700 a.C.)
Se fosse vissuto durante il Rinascimento, lo avremmo definito un “uomo universale”. Invece Imhotep visse durante la III dinastia dell’Antico Egitto, circa 4700 anni fa.
Chi era
Imhotep fu al servizio del faraone Djoser e si distinse per la capacità di eccellere in campi che oggi considereremmo drasticamente diversi tra loro: architettura, medicina, poesia e teologia. Ecco perché è un nome da ricordare quando si parla di Antico Egitto e di storia della civiltà umana.
Architetto del Faraone
Imhotep fu l'architetto dietro una delle prime e più straordinarie realizzazioni architettoniche dell'umanità: la piramide a gradoni di Saqqara, destinata proprio al sovrano Djoser.
Prima di allora le tombe egizie erano state costruite prevalentemente in mattoni di fango. Imhotep osò sognare qualcosa di mai visto: un complesso funerario costruito interamente in pietra, con una serie di terrazze che si elevavano verso il cielo come i gradini verso l'immortalità. La piramide di Saqqara con i suoi 62 mt divenne l’edificio più alto al mondo e diede inizio alla pratica di costruire edifici funerari sempre più alti: le piramidi appunto.
Medico
Oltre ai suoi contributi in architettura, Imhotep è ricordato come il primo medico noto della storia. 2000 anni prima che Ippocrate insegnasse i principi etici della medicina, il talentuoso egizio praticava già l'arte della guarigione con una combinazione di conoscenze empiriche e rituali magico-religiosi,
Imhotep era considerato un guaritore così abile che, nei secoli successivi alla sua morte, fu divinizzato e venerato come dio della medicina e della saggezza.
La divinizzazione
Imhotep divenne oggetto di un culto che perdurò per millenni, con un'influenza che si estese fino al mondo greco e romano. Per un Egizio non appartenente alla famiglia reale, era un caso più unico che raro.
Già nel Nuovo Regno, circa 2000 anni dopo la sua vita terrena, fu venerato come il protettore dei medici e degli scribi.
Con l'ellenizzazione dell'Egitto, sotto il regno dei Tolomei e successivamente durante l'epoca romana, il culto di Imhotep si fuse con quello di Asclepio, il dio greco della medicina.
Imhotep, con il suo retaggio, dimostra come l'Antico Egitto abbia avuto il suo uomo universale, il cui impatto sulla civiltà umana va ben oltre i confini del Regno, e risuona con forza simile a quella degli uomini universali del Rinascimento.
P.S. La risposta della domandina è:
a) Circa 3680 metri 🌊