Avrai sicuramente sentito parlare di Chat GPT: lo strumento basato sull’AI ora più in voga. Si presenta come un portale in cui puoi dialogare tramite messaggi scritti con una presunta intelligenza artificiale (vedremo perché presunta…).
In questo numero di Cultura Aumentata risponderemo a un po’ di domande sull’intelligenza artificiale, e vedremo in particolare come funziona Chat GPT e quanto è davvero intelligente un’intelligenza artificiale.
Come si usa Chat GPT 🤔
Utilizzare Chat GPT è molto semplice: accedi al sito dedicato all’applicazione, registri il tuo account e ti ritrovi all’interno di una chat, con la barra di testo per scrivere il tuo messaggio.
Solo che il tuo interlocutore non è un umano, ma un’intelligenza artificiale.

Cosa significa GPT 🔍
Potresti essere curioso di sapere cosa significa GPT, che evidentemente è un acronimo.
Nel nome di Chat GPT è infatti riassunto tutto il suo principio di funzionamento: "Chat Generative Pre-trained Transformer”.
“Generative”, cioè generativo: significa che può generare risposte ai nostri input.
“Pre-trained”, cioè pre-addestrato: significa che il modello è stato esposto a un'enorme quantità di informazioni per apprendere quale gamma di risposte è più probabile per una specifica richiesta.
“Transformer”, cioè trasformatore. Il trasformatore è un tipo di rete neurale (per semplificare: le istruzioni che i programmatori hanno impartito al computer) che serve a interpretare le relazioni tra le parole in un testo.
Quindi Chat GPT possiede la comprensione del linguaggio naturale e la capacità di generare risposte coerenti con ciò che viene digitato nella barra di testo.
Questo è ciò che serve per ottenere la verosimiglianza all’essere umano: Chat GPT dice ciò che un essere umano direbbe probabilmente, dando peso all’uso di certe parole, al loro ordine all’interno della frase, e persino alla punteggiatura.
Chat GPT è davvero intelligente?
Risposta rapida: no.
Per argomentare la risposta dobbiamo approfondire il concetto di intelligenza artificiale.
Intelligenza artificiale forte vs. debole
L'intelligenza artificiale vera e propria, dotata di autocoscienza e piena capacità creativa, non esiste ancora, e non è detto che possa mai esistere: per scoprirlo potrebbero essere necessari ancora diversi anni di ricerca informatica e sviluppo delle capacità di calcolo dei computer, ma forse anche mezzo secolo o più.
Questo tipo di intelligenza “vera”, è definita Intelligenza Artificiale Forte (in inglese AGI, Artificial General Intelligence).
Allora cos’è l’intelligenza artificiale di cui si parla oggi?
Si tratta di una pseudo-intelligenza, che gli addetti ai lavori chiamano Intelligenza Artificiale Debole (in inglese: NAI, Narrow Artificial Intelligence), perché è totalmente dipendente da addestramento e algoritmi per imparare a rispondere alle nostre richieste in modi che ci appaiano accettabili.

La stupidità di un computer, addestrata per sembrare intelligente 🖥️
Al di là del clamore mediatico, gli strumenti oggi disponibili, da Chat GPT agli assistenti vocali nello smartphone, non sono affatto intelligenti…fanno finta di esserlo!
Il cervello di un qualunque corvide è nettamente più intelligente di qualsiasi strumento siamo in grado di produrre oggi:
L’AI forte, così tanto decantata nei libri e nei film di fantascienza, è ancora lontana dalla realtà. La nostra attuale versione debole è notevolmente brava nell'emulare un essere umano, l’importante è rimanere nel dominio di riferimento per cui è stata programmata.
Come funziona Chat GPT e come fa a emulare gli esseri umani 👩🏻💻
Chat GPT (e qualunque altro strumento basato sull’AI) simula una conversazione intelligente. Alla fine potrà anche gestire un supporto clienti, utilizzando voci elettroniche che appaiono come umane, e tu potresti non accorgerti che stavi parlando con un’IA. Ma rimane che Chat GPT non ti comprende realmente.
L’intelligenza apparente di Chat GPT funziona principalmente attraverso il riconoscimento di “pattern” - cioè schemi ricorrenti - che si possono individuare nelle tue richieste e nella enorme base di dati con cui è equipaggiata.
Il rapidissimo riconoscimento di pattern è in effetti una specialità delle intelligenze artificiali, anche di quelle deboli. Ecco perché un’AI è così brava nell'analizzare le radiografie e altre immagini diagnostiche e nel diagnosticare malattie mesi o anni prima di quanto riesca un professionista umano.
Inoltre Chat GPT ricorda tutto ciò che è accaduto prima nella conversazione, lo accosta ai dati già presenti al suo interno e usa questa memoria per creare quella preziosa verosimiglianza che serve a farti superare l'idea che sia solo una macchina.
Può anche cambiare apparenti stati d'animo o stili di conversazione per adeguarsi ai tuoi, così sembra più empatico e reattivo. Infine, dettaglio da non trascurare, rimane sempre cortese!
Gli errori nelle risposte 🙅🏼
E la correttezza delle risposte? Bisogna andare con i piedi di piombo. Le risposte di Chat GPT sono statisticamente corrette e accettabili: è possibile che commetta errori, anche grossolani, e fornisca informazioni errate, perché potrebbe basarsi su fonti di dati incomplete, con errori, tendenziose o elaborate male. Il problema è che quando questo accade, sei tu che te ne devi accorgere!
Se utilizzi molto Chat GPT è probabile che prima o poi tu ti imbatta in qualche errore grossolano o risposta poco pertinente.
Se poi sei particolarmente esperto in un campo specifico dello scibile umano e provi a dialogare con Chat GPT, è più probabile che tu percepisca come grossolane alcune risposte date e ti accorga degli errori commessi dall’AI.
Ad esempio, un caso abbastanza eclatante nel quale mi sono imbattuto è con la grammatica del greco classico: a quanto pare l’addestramento per questa disciplina è insufficiente e lacunoso.
Persino io, che non sono un professore di lettere, ho potuto notare che Chat GPT non era in grado di individuare errori di grammatica o coniugare verbi correttamente. Al contrario, ricevevo risposte spacciate per corrette, senza che lo fossero…
Non a caso, in calce all’interfaccia di Chat GPT è sempre presente un disclaimer che recita:
“ChatGPT may produce inaccurate information about people, places, or facts.” Ovvero: “Chat GPT potrebbe produrre informazioni non accurate su persone, luoghi o fatti.”
La creatività di Chat GPT 🤓
Un’AI debole come Chat GPT può applicare i suoi modelli per "apparire" come se stesse facendo qualcosa di creativo.
Ad esempio, quando le viene chiesto un poema di tre strofe sull’IA:
verifica cosa sia un “poema";
esamina i parametri che delimitano i "fattori del poema" (come le righe che terminano con una parola che fa rima con una riga precedente o successiva);
trova parole comunemente usate nella poesia e poi cerca termini relativi all’IA.
In meno di un minuto produce questo:
Nel cuore di un chip, un pensiero balena,
un codice scrive, la logica appena.
Silicio e byte in un balletto danzano,
menti artificiali, cosa veramente sanno?
Rispondono a domande, e simulano umor,
ma sentono davvero? Posseggono ardor?
Elettroni scorrono, ma il cuore è assente,
una macchina pensante, ma non è vivente.
Nei labirinti di codice, un dilemma sta,
può un'IA mai sapere cosa sia qua e là?
Con algoritmi intricati, cerca la verità,
ma può una macchina avere una moralità?
Nel complesso, soddisfa le aspettative di base di un poema, anche se alcune rime sono claudicanti. Non evolve realmente un'idea. Sono come pensieri non correlati su un unico argomento.
Piccoli difetti rivelano debolezze nella sua programmazione. Se una persona gli ha insegnato la poesia, allora non può sapere più di quanto quella persona sapesse sulla poesia.
Se ha utilizzato algoritmi di Deep Learning per leggere migliaia di poemi da Internet, potrebbe afferrare il significato di poesia, ma potrebbe anche incontrare molta poesia di qualità mediocre che lo conduce verso un livello non eccelso.
In ogni caso, senza l'intuizione di un essere umano, potrebbe non capire mai che le strofe devono essere emotivamente collegate. Che devono costruire o descrivere una relazione e che, in modo sinergico, la somma deve essere maggiore delle parti.
Conclusioni 💭
L’idea di un computer dotato di intelligenza è un’immagine suggestiva, alimentata dalla letteratura fantascientifica e dai primi esperimenti e prodotti informatici di largo consumo in grado di interagire attivamente con l’uomo.
Tuttavia occorre distinguere tra AI forte e AI debole, e adesso sappiamo che ci troviamo in una fase dell’evoluzione tecnologica che non prevede ancora un’intelligenza artificiale forte, anche se siamo abituati ad etichettare come “Intelligenza Artificiale” tutte le applicazioni che in questi anni stanno avendo grande diffusione nella società.
Che cosa ci attende nel futuro? Magari ne parliamo in un’altra uscita di Cultura Aumentata! 😉