Incendi che sono passati alla storia (10+1 curiosità)
La tua dose settimanale di cultura generale! || Edizione del 147° giovedì || 7 min. di lettura
Gli incendi sono tra gli eventi più temuti dell’umanità, ma anche tra quelli che più hanno trasformato il nostro modo di vivere: hanno portato a nuove leggi sulla sicurezza, cambiato l’urbanistica e persino alterato gli equilibri politici.
Ecco alcuni dei roghi più celebri della storia e le trasformazioni sociali e culturali che hanno innescato.
🍷 Che storia!
L’aneddoto della settimana.
La città che trasformò un incendio in modernità
Siamo a Londra, nel 1666. Nella notte del 2 settembre, una scintilla nella panetteria di Pudding Lane diventa un incubo per tutta la città. Il sindaco, svegliato di soprassalto, minimizza: “Si spegnerà da solo”. Non si spegnerà affatto. Il vento è forte, le case sono una foresta di legno resinoso, i tetti secchi come paglia. In poche ore il fuoco divora vicoli, botteghe e magazzini sul fiume carichi di materiali infiammabili.

Per quattro giorni Londra brucia. Le fiamme si vedono a chilometri di distanza, colonne di sfollati si riversano nei campi, le campane delle chiese crollano, fuse dal calore. Quando il rogo si spegne, il cuore della Londra medioevale non esiste più: più di 13.000 edifici sono scomparsi.
Eppure, dalle rovine nasce una città nuova. A guidare la ricostruzione è Christopher Wren: non solo architetto, ma scienziato, matematico e membro fondatore della Royal Society. Nominato Surveyor of the King’s Works, ridisegna la nuova Saint Paul’s Cathedral e progetta 52 chiese, imprimendo alla città un’impronta moderna. Attorno ai suoi lavori prende forma anche una vera rivoluzione urbana: divieto delle facciate in legno, obbligo di usare mattoni e pietra, strade più larghe per rallentare la propagazione delle fiamme, tetti meno infiammabili e regole sull’altezza degli edifici in base alla distanza reciproca. Londra scopre che l’architettura può essere bella, funzionale e – soprattutto – più sicura.

C’è poi una leggenda secondo cui l’incendio fermò la peste del 1665: affascinante, ma infondata. L’epidemia - l’ultima grande ondata di peste bubbonica in Inghilterra - aveva già ucciso decine di migliaia di persone ed era in rapido declino quando il fuoco divampò. La credenza nacque più tardi, osservando come alcuni dei quartieri più colpiti dalla peste fossero poi andati distrutti dalle fiamme.
Un nesso intuitivo, ma non supportato dai dati. Ciò che invece è certo è che l’incendio ha innescato un cambio di mentalità: l’idea che una città possa reinventarsi proprio a partire dalle sue vulnerabilità.
⚡️ Pillole 10 x 10 → Incendi che sono passati alla storia
Dieci curiosità da dieci secondi. Per conoscere, stupirsi, riflettere.
La Biblioteca di Alessandria - Quando bruciò la memoria del mondo.
Fondata nel III secolo a.C., era il più grande centro del sapere antico: raccoglieva rotoli da tutto il Mediterraneo e ospitava studiosi come Eratostene e Aristarco. Il primo incendio documentato risale all’assedio di Giulio Cesare (48 a.C.), altri seguirono nei secoli, fino alla sua scomparsa.Non conosciamo l’entità reale della perdita, ma da qui nasce il mito: l’idea che un solo rogo possa cancellare secoli di conoscenza.
Roma 64 d.C. - L’impero in cerca di un colpevole.
L’incendio divampa vicino al Circo Massimo e brucia Roma per giorni, alimentato da strade strette ed edifici in legno. Le fonti raccontano una città nel panico e un potere pubblico lento nel reagire. In questo clima nasce il sospetto che Nerone potesse trarre vantaggio dal disastro. Per respingere le accuse, l’imperatore punta il dito contro una piccola comunità allora poco conosciuta: i cristiani.
Gli storici vedono due eredità durature: nuove norme edilizie più severe e il precedente, inquietante, di un potere che usa un incendio per modellare consenso e individuare un nemico.
Costantinopoli 532 d.C. - La rivolta che bruciò una capitale.
Quella che nasce come protesta all’Ippodromo contro tasse e corruzione diventa un’insurrezione che devasta la città (detta “rivolta di Nika” dal grido “Níkā!” - “Vinci!” - con cui le fazioni delle corse incitavano i loro campioni). I rivoltosi incendiano palazzi, quartieri e la prima Hagia Sophia - la “Santa Sapienza”, la grande basilica simbolo del potere bizantino. Giustiniano reprime la rivolta nel sangue e ricostruisce una capitale monumentale. Per gli storici, è l’occasione politica di un imperatore che afferma la propria autorità ricostruendo la città più grande di prima.
Edo 1657 - Il grande incendio che diede vita al Giappone moderno.
Nel 1657 un enorme rogo - il “Grande incendio di Meireki” - devasta Edo, la città che sorgeva nell’area dell’attuale Tokyo. Costruita quasi interamente in legno e carta, brucia in poche ore causando un numero altissimo di vittime. La ricostruzione sposta quartieri interi, introduce nuove regole edilizie e dà vita agli hikeshi, i pompieri di Edo, oggi parte dell’immaginario tradizionale giapponese.
Mosca 1812 - Il rogo che cambiò la campagna napoleonica.
Durante l’invasione napoleonica, l’esercito francese entra a Mosca aspettandosi negoziati e approvvigionamenti. Trova invece una città quasi vuota, evacuata dalle autorità russe mentre l’esercito dello zar si ritirava verso est. Nei giorni successivi esplodono incendi giganteschi che cancellano gran parte della capitale. Le fonti non concordano sull’origine: per i francesi fu il caos dei saccheggi, per i russi una scelta estrema per negare all’invasore ogni risorsa. Quel che è certo è l’eredità storica: un rogo che spezzò la logistica napoleonica e che, nella memoria russa, divenne simbolo di determinazione nazionale.
Chicago 1871 - Il fuoco che inventò lo skyline.
L’incendio nasce in un fienile di DeKoven Street, una piccola strada del West Side di Chicago nota per i quartieri popolari costruiti quasi interamente in legno. A causa di una siccità eccezionale, le fiamme divampano tra case e magazzini e in meno di un giorno il cuore economico della città finì in cenere. La ricostruzione trasformò il disastro in laboratorio di innovazione: acciaio, ascensori e i primi grattacieli. È qui che nasce la città verticale, simbolo della modernità americana.
San Francisco 1906 - Terremoto, fiamme e città da ricostruire.
Il terremoto del 1906 colpisce San Francisco all’alba del 18 aprile; ma il peggio arriva dopo, quando le tubature del gas rotte innescano incendi che bruciano per tre giorni e radono al suolo quasi la metà della città. Per disperazione, molti pompieri usano la dinamite per creare barriere “tagliafuoco”, finendo però per ampliare le zone distrutte. La ricostruzione attira investimenti enormi e introduce le prime prove sistematiche su edifici antisismici.
Hiroshima 1945 - Quando il fuoco divenne atomico.
Nell’estate del 1945, negli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti sganciano su Hiroshima la prima bomba atomica mai usata in un conflitto. L’esplosione genera un’onda d’urto e una tempesta di fuoco che inceneriscono la città in pochi minuti. Oltre alla distruzione materiale, nasce una nuova coscienza globale: scienziati, politici e cittadini iniziano a interrogarsi sul potere della tecnologia moderna e sui limiti etici della guerra. Hiroshima segna l’ingresso dell’umanità nell’era atomica e cambia per sempre l’idea stessa di rischio.
Chernobyl 1986 - L’incendio che non si vedeva.
Il 26 aprile 1986 il reattore 4 della centrale di Chernobyl esplode durante un test mal gestito, sprigionando fiamme e particelle radioattive. A Pripjat’ la vita prosegue normalmente per altre 36 ore: scuole aperte, autobus in circolazione, giostre pronte per la festa del 1° maggio. Il fuoco si spegne in poche ore; i suoi effetti no. Nasce la zona proibita, un’area di esclusione di 30 km attorno alla centrale dove la presenza umana è vietata e la natura riconquista spazi imprevisti.
Notre-Dame 2019 - L’incendio di un simbolo europeo.
Il 15 aprile 2019 un incendio divampa nel sottotetto di Notre-Dame, nel cuore di Parigi, durante lavori di restauro. In poche ore crollano la guglia ottocentesca e parte della struttura medioevale in legno, mentre il mondo osserva in diretta le fiamme che avvolgono uno dei monumenti più iconici d’Europa. La reazione è immediata: donazioni globali, dibattiti sulla tutela del patrimonio e una mobilitazione culturale senza precedenti. La cattedrale ha riaperto al pubblico nel dicembre 2024, ma i lavori di restauro proseguiranno ancora per diversi anni.
🚀 Passa al livello superiore
Cultura generale a 360°.
Anatomia della combustione → Lunedì prossimo su Cultura 360.
Cosa succede davvero durante un incendio?
Gli incendi che abbiamo ripercorso mostrano come il fuoco possa cambiare la geografia di intere città, le scelte politiche e la sensibilità collettiva. Ma ciò che vediamo nelle fiamme è solo la superficie: all’origine di ogni rogo c’è la combustione, il processo che governa il modo in cui la materia brucia, si trasforma e libera energia.
Se queste pillole ti hanno mostrato come il fuoco ha cambiato la storia, il minicorso ti farà scoprire cosa accade dentro il fuoco: la sua chimica, i suoi segreti e le forme in cui continua a sorprenderci.
Iscriviti a 💎 Cultura 360 e accendi la scintilla della cultura generale.
A giovedì prossimo, con nuove curiosità in formato tascabile.
Giovanbattista & lo staff di Cultura Aumentata
È la curiosità che mi fa svegliare alla mattina.
— Federico Fellini












