“Dipingo quello che vedo, dipingo quello che ricordo e dipingo quello che sento”
— Claude Monet —
Oggi l’Impressionismo è visto come una delle correnti artistiche più importanti e popolari della storia della pittura moderna. Tuttavia ci vollero molti anni prima che gli impressionisti si affermassero nel mondo dell’arte.
In questa newsletter esploreremo i tre aspetti distintivi per un breve viaggio alla (ri)scoperta dell’Impressionismo:
La nascita e la fredda accoglienza iniziale
I principali autori
I tratti caratteristici in 5 parole chiave.
Iniziamo subito e portiamoci a casa le conoscenze base di una corrente che segnò una transizione irrevocabile verso la modernità della pittura.
La nascita 👨🏼🎨
Come narra lo scrittore Émile Zola, estimatore della corrente impressionista, all’interno del suo romanzo L'opera, inizialmente il movimento non riscosse molto successo.
L’impressionismo prese il via da una sorta di rottura rispetto alle convinzioni pittoriche tradizionali. Gli impressionisti, infatti, proprio come il loro nome suggerisce, cercavano di suggellare sulla tela delle impressioni.
Questo gruppo di giovani artisti rivoluzionari nasce intorno agli anni ’60 dell’800. Si tratta di pittori ben poco interessati a raggiungere la perfezione stilistica o a dipingere grandi imprese storiche (come era stato usanza fino a quel momento).
Perché si chiama “Impressionismo”?
È interessante notare che il movimento prese il nome da una recensione negativa!
Nel 1874 il critico Louis Leroy, al cospetto della prima grande mostra di stampo impressionista, stroncò le opere, definendole appunto “impressioniste”, termine che riprendeva in maniera sarcastica il titolo di un’opera di Monet.
La scelta di tale aggettivo voleva esprimere la mancanza di tecnica e di rispetto delle regole canoniche della pittura. Insomma, Leroy fece notare al gruppo di artisti che non erano in grado di dipingere altro se non, appunto, impressioni.
Sorprendentemente, gli artisti abbracciarono tale definizione e, sebbene negli anni successivi fossero soliti definirsi anche come “Indipendenti” (proprio per esaltare quel principio di sovversione e rottura delle regole), ad oggi restano noti come “Impressionisti”.
Quando e perché un dipinto può essere definito impressionista? 🖌️
Dobbiamo pensare al quadro come a un tentativo di catturare un’impressione, una sensazione. Molto spesso, per questo motivo, ci troviamo davanti a opere che sembrano (anzi, sono!) incompiute. Gli impressionisti rifiutano la chiarezza della forma, in favore delle loro sensazioni artistiche.
L’aspetto è dunque incompiuto; inoltre, queste opere sono prive della prospettiva tradizionale tridimensionale e di forma chiara. Le pennellate sono sciolte, libere e i colori più tenui, chiari, quasi a dare una sensazione costante di sfumato. La chiave è catturare il mondo così com’è…ecco perché, molto spesso, il soggetto prediletto è proprio la natura.
Vediamo dunque di capire meglio tutti questi aspetti analizzando gli esponenti più importanti del movimento e le loro opere più rappresentative.
Principali esponenti e opere più famose 🎨
Claude Monet
Monet è indubbiamente il padre dell’Impressionismo. Come accennavamo prima nell’episodio del critico d’arte Louis Leroy, fu proprio l’opera Impression: soleil levant di Monet a dare il nome al movimento.
Fondamentale per la sua vita fu l’incontro con il pittore Eugène Boudin, il primo a riconoscere il talento artistico e a incoraggiare Monet a dedicarsi alla natura come soggetto.
Tra le sue opere più famose possiamo includere il già citato Impression: soleil levant e le numerose Ninfee: ne dipinse oltre 250, dal 1883 fino alla sua morte.
Il giardino a Gliverny di Monet divenne il suo unico soggetto. L’intenzione dell’artista era quella di cogliere il mutamento della natura (come i cambi di luce e l’erba che ondeggia sulla superficie dell’acqua).
Edgar Degas
Ecco la figura più controcorrente dell’Impressionismo. Sì, perché se abbiamo precedentemente affermato che il movimento rifiuta l’abuso della raffigurazione delle figure umane, in favore di elementi più naturalistici, Degas è l’unico che si discosta da questa consuetudine.
L’impressionista parigino non è amante dei paesaggi e rimarrà un convinto sostenitore del disegno e della pittura in atelier, in favore di una maggiore ricercatezza nel senso realistico che l’arte doveva dare.
Famosissime alcune delle sue opere, tra cui La lezione di ballo e L’assenzio.
Nella prima tela, il taglio di Degas è quasi fotografico. Vediamo uno stralcio di lezione in cui il maestro osserva le prove di una ballerina di fronte al resto della classe.
Il tentativo è quello di cogliere la naturalezza e la spontaneità del momento e questo ci viene comunicato dall’attenzione meticolosa a ogni gesto delle ballerine (una è intenta a farsi aria con un ventaglio mentre un’altra è dipinta mentre si gratta la schiena). L’intenzione impressionista di “cogliere il momento” è dunque sempre centrale. L’impressione che si ha è proprio quella di spiare una scena reale e quotidiana.
La seconda opera, L’Assenzio, ci trasporta all’interno di un caffè parigino. La prospettiva obliqua è la prima caratteristica che salta all’occhio, insieme agli elementi della tela, sbilanciati verso destra. Si cattura un momento di solitudine e di incapacità di comunicare dei personaggi.
Pierre-Auguste Renoir
Renoir amava dipingere la natura e, soprattutto, la luce naturale e i suoi effetti (proprio come Monet). Tuttavia, nel corso della sua carriera artistica, Renoir si sentirà sempre più insoddisfatto dell’incompiutezza che attribuisce alle sue opere e cercherà una maggiore chiarezza della forma.
Questa ricerca sfocerà nello sviluppo di uno stile nuovo, detto aigre, grazie al quale l’artista si distacca dalla mancanza di chiarezza impressionista, in favore di una pittura più decisa e penetrante, giungendo a opere più pulite e visivamente chiare.
Tra i lavori principali di Renoir non possiamo non menzionare La Grenouillère, Ballo al moulin de la Galette e La colazione dei canottieri.
5 parole chiave che riassumono l’Impressionismo
1️⃣ Impressione
Impressione è la parola chiave che ci aiuta a definire il nome e il senso di questo movimento artistico. Il termine deriva appunto da un’opera di Claude Monet e dalla prima stroncatura storica. La critica racchiude però il senso profondo di questa corrente artistica: catturare le impressioni.
2️⃣ En plein air
La tecnica pittorica fondamentale dell’Impressionismo. Dal francese “dipingere all’aria aperta”, si tratta della maniera più efficace per cogliere le calibrazioni della luce e raffigurare i colori della natura sulla tela. L’intenzione è quella di percepire il reale; dunque, la pittura è tanto più impressionista quanto più riesce a catturare l’essenza dei colori, della luce e della realtà.
3️⃣ Natura
Indubbiamente e concettualmente il soggetto più rilevante. Sia la natura intesa come soggetto naturale, sia natura intesa come naturalezza, dunque tentativo di raccontare un frammento di realtà (cosa che accade con le figure umane). Attraverso le variazioni della luce e del colore si cerca di indagare l’essenza del mutamento.
4️⃣ Colore
Sicuramente la priorità stilistica dell’Impressionismo. Proprio così, l’Impressionismo è il trionfo del colore. Come possiamo notare osservando le tele, i lavori impressionisti sono densi di luminosità, di magnifici accostamenti e di giustapposizioni tra colori complementari. Il lavoro che ne esce è pura espressione dello studio della luce naturale.
5️⃣ Soggettività
Un ultimo importante concetto è proprio quello dello sviluppo della cosiddetta pittura soggettiva, cioè un modo di raffigurare la realtà che lascia spazio all’interpretazione dell’artista. I sentimenti entrano nel pennello e diventano parte della tela. Si tratta di un concetto fondamentale perché segna la nascita di una pittura moderna, dato che per l’arte classica non c’era spazio per l’emotività dell’artista.
I tratti distintivi dell'Impressionismo sono più che elementi stilistici: sono un manifesto di libertà artistica e di espressione personale. In ogni pennellata degli impressionisti c'è un invito a sperimentare la bellezza nelle sue forme più spontanee e a riconoscere l'arte come espressione della vita che ci circonda.
Spero che questo breve viaggio nell'arte impressionista vi abbia ispirato a vedere un po’ di più le cose con la stessa meraviglia e freschezza di un pittore impressionista che, un bel giorno, decise di dipingere partendo dalle proprie emozioni.