Il sonno è molto più di quello che si può immaginare. Non si tratta solo di rimanere coricati a riposare, altrimenti potremmo farlo anche da svegli.
Il mondo del sonno sembra un film di fantascienza: porte del sonno da varcare, stati di coscienza differenti, rigenerazione del corpo e fenomeni ancora non del tutto compresi dalla scienza medica.

Cos’è il sonno
Pensiamo al sonno come ad uno stato di sospensione, in cui il nostro corpo si ferma e attende alcune ore per riposarsi.
Non è così.
Il sonno è uno stato di diversa vigilanza.
Quando ci addormentiamo, si disattivano alcune funzioni e se ne attivano altre. Il nostro cervello elabora informazioni e impartisce istruzioni al corpo, anche se noi siamo ignari di tutto ciò che sta accadendo.
È come se il cervello entrasse in una dimensione differente, in cui non è più in contatto con la nostra coscienza, ma con un altro "noi" che si dedica ad altre attività. Solo che quando ci svegliamo non ne sappiamo nulla.
Andiamo a conoscere chi c'è dall'altra parte della soglia di addormentamento.
Gli stati di coscienza
Dopo aver chiarito che il sonno non è un semplice stato di sospensione, ma un diverso tipo di veglia, c'è un ulteriore aspetto da considerare.
Mentre siamo svegli abbiamo un unico stato di coscienza: la “veglia”. Mentre dormiamo, nonostante il sonno sembri un’attività omogenea, alterniamo 2 stati di coscienza. Più di quando siamo svegli!
Si chiamano REM (Rapid Eye Movement) e NREM (Non REM) e ognuno produce effetti diversi sul nostro organismo.
Non ci credi?
I due stati di coscienza sono così differenti tra loro che una comune app per il monitoraggio del sonno - lì dallo smartphone sul comodino - è in grado di distinguerli facilmente.
Per vivere, abbiamo bisogno di trascorrere del tempo in tutti e tre gli stati di coscienza: veglia, REM e NREM.
Perché dormiamo
Durante i 2 stati di coscienza del sonno, il cervello attiva diverse funzioni benefiche per l’organismo:
Recupero e crescita.
Durante il sonno accelerano tutti i processi di rigenerazione del corpo, come un superpotere: i tessuti danneggiati si riparano, l'ormone della crescita entra in circolo, il sistema immunitario aumenta la sua efficacia, la massa muscolare si sviluppa.
Plasticità neuronale e memorizzazione.
Mentre dormiamo l'attività elettrica del cervello modifica le connessioni interne (le sinapsi), potenziando alcuni percorsi neuronali e indebolendone altri meno utilizzati. Queste modifiche avvengono in base alle esperienze che viviamo durante il giorno. La rete neuronale così modellata ci consente di memorizzare le informazioni a lungo termine e di rimuovere quelle che non sono importanti; inoltre contribuisce all'equilibrio psichico e migliora la capacità di gestire situazioni complesse.
Ecco perché dobbiamo sempre coltivare le attività che più ci stanno a cuore: con le nostre azioni contribuiamo al deterioramento o all’evoluzione delle nostre abilità cognitive, attraverso la plasticità neuronale.
Risparmio energetico.
Durante il sonno, la domanda di energia del nostro corpo si riduce. Così possiamo fare a meno di alimentarci per diverse ore e il nostro organismo può portare a termine le funzioni attive durante il sonno.

Le porte del sonno: un meccanismo che devi conoscere
Durante la giornata ci sono due momenti in cui è più facile passare dalla veglia al sonno, noti come "porte del sonno".
La porta del sonno principale si trova nella fascia tra le 21 e le 4 del mattino. Corrisponde al rilascio della melatonina nel sangue e all'abbassamento della nostra temperatura corporea. Questo è il momento più naturale per addormentarti.
La porta del sonno secondaria si trova nella fascia tra le 14 e le 16. Questa porta “si apre” a prescindere da quello che mangiamo a pranzo: è un comportamento fisiologico quotidiano. Se non puoi o non vuoi riposare, la migliore soluzione è una passeggiata all'esterno: l'esposizione alla luce solare segnalerà al tuo cervello che non è tempo di dormire.
Al contrario, le ore precedenti alle porte del sonno rappresentano le “zone proibite”, durante le quali è più difficile addormentarsi.
Ora che le conosci, cerca di individuare l'orario esatto delle tue porte del sonno: ti garantiranno un sonno immediato e ristoratore.
Quanto si deve dormire?
La quantità di sonno necessaria varia in base ai fattori genetici individuali e all'età. Con l'avanzare degli anni, le ore di riposo necessarie tendono a diminuire.
In media, un adulto ha bisogno di 8 ore di sonno al giorno. Tuttavia, alcune persone possono sentirsi riposate con 6 ore o meno, mentre altre potrebbero richiederne 10 o più.
Ma la quantità non è l'unico fattore importante.
È essenziale infatti che durante la notte si attraversino entrambi gli stati REM e NREM con la giusta proporzione. Quando questo non accade, ci sentiamo debilitati anche se abbiamo dormito le ore di sonno che ci sembrano sufficienti.