#3/2023 - Alterare la memoria con l'uso delle parole: l'esperimento Loftus-Palmer
Psicologia & Mente umana
Se ti chiedessi di raccontare un luogo della tua infanzia, la tua mente inizierebbe a riempirsi di ricordi, vero?
In effetti la capacità del nostro cervello di immagazzinare informazioni e di recuperarle in un secondo momento è sbalorditiva. Ma ancora più incredibile è il rischio di alterare quegli stessi ricordi.
Oggi parliamo di un esperimento di psicologia condotto nel 1974 da due ricercatori statunitensi, Elizabeth Loftus e John Palmer.
Lo studio ha cercato di determinare in che modo il linguaggio potesse condizionare i nostri ricordi.
I risultati sono stati rivoluzionari e hanno tutt'oggi implicazioni al di là della semplice ricerca psicologica.
L'esperimento

Ai partecipanti è stato mostrato il video di un incidente stradale tra due automobili avvenuto presso un incrocio.
Dopodiché i partecipanti sono stati divisi in 5 gruppi.
Sono state quindi poste alcune domande sull'incidente, proprio come se si trattasse di testimoni oculari...
La domanda sulla velocità
All'interno dei questionari c'era una domanda che cambiava in base al gruppo:
Gruppo 1:
"All'incirca a quanto viaggiavano le auto quando si sono sfasciate?"
Gruppo 2:
"All'incirca a quanto viaggiavano le auto quando si sono scontrate?"
Gruppo 3:
"All'incirca a quanto viaggiavano le auto quando si sono colpite?"
Gruppo 4:
"All'incirca a quanto viaggiavano le auto quando si sono urtate?"
Gruppo 5:
"All'incirca a quanto viaggiavano le auto quando si sono toccate?"
L'unica differenza tra i questionari dei vari gruppi era la parola usata per indicare l'incidente.
Le risposte dei partecipanti
I risultati hanno mostrato che quando le domande contenevano verbi più estremi (come "sfasciarsi" o "scontrarsi"), i partecipanti tendevano a stimare una velocità maggiore rispetto a coloro cui erano state poste domande con verbi più moderati (come "urtarsi" o "toccarsi").
La domanda sui vetri rotti
A un secondo campione di partecipanti, divisi in 3 gruppi, fu posto un altro tipo di quesito:
Gruppo 1:
“Hai visto dei vetri rotti dopo lo schianto?”
Gruppo 2:
“Hai visto dei vetri rotti dopo l'impatto?”
Gruppo 3:
“Hai visto dei vetri rotti?”
Prima di osservare i risultati devi sapere che…durante il video dell'incidente non c'era alcun vetro rotto!
Le risposte dei partecipanti
I risultati hanno mostrato che in tutti e tre i gruppi, davanti alla domanda esplicita, alcuni individui avevano ricordato la presenza di vetri rotti.
Inoltre i partecipanti cui era stato fornito un contesto più estremo (lo schianto) tendevano a ricordare maggiormente la presenza di vetri rotti, rispetto al gruppo con un contesto più moderato (l’impatto) e rispetto al gruppo la cui domanda era posta senza specificare alcun contesto (gruppo di controllo).

Il linguaggio tendenzioso
Lo studio di Loftus e Palmer del 1974 è uno dei più noti esperimenti che ci mostrano come il linguaggio possa influenzare i nostri ricordi e la nostra percezione dei fatti, in modo potente e subdolo.
Le implicazioni sono significative e vanno ben oltre il campo della psicologia.
Conoscere o saper evitare il linguaggio tendenzioso è una vera e propria competenza.
Pensa a chiunque ponga domande per mestiere:
- Un sondaggista che deve condurre una ricerca di mercato telefonica.
- Un magistrato che deve raccogliere la versione dei fatti di un testimone.
- Uno psicoterapeuta che deve aiutare un paziente nella ricostruzione di un ricordo passato.
La loro professionalità dipende anche da quanto riescano ad evitare di alterare la risposta dell'interlocutore.
O ancora, pensa a chi per lavoro raggiunge un vasto pubblico, e deve scegliere le parole per comunicare:
- Un politico.
- Un pubblicitario.
- Un giornalista.
- Un influencer.
La prossima volta che leggi, osservi o ascolti un messaggio da chi comunica per mestiere, ricordati di questo esperimento e presta attenzione alle parole utilizzate. Spesso non sono mai per caso!
Cosa portarsi a casa oggi:
L'esperimento di Loftus e Palmer dimostra che è possibile modellare un ricordo con il semplice uso delle parole. Più l'evento è complesso ed emotivamente impattante, più siamo vulnerabili all'uso di un linguaggio tendenzioso.
Per "linguaggio tendenzioso" intendiamo: domande, affermazioni e singole parole scelte con lo scopo di influenzare il modo in cui la mente rievoca un evento. (Ad esempio con una percezione più negativa, più positiva, o dando importanza a un dettaglio di nostro interesse, come i vetri dell'incidente.)
Il linguaggio tendenzioso si usa nel mondo della comunicazione per "modellare" le nostre convinzioni su un determinato argomento.
Nessuno è completamente immune al linguaggio tendenzioso. Questa di cui abbiamo parlato è una caratteristica universale della mente umana.