Cultura Aumentata - Newsletter di cultura generale

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Cultura umanistica nel mondo del lavoro: come valorizzarla (♟️ Life Skills)

I mercoledì di Cultura 360 sono dedicati alle Life Skills: le competenze per migliorare il modo di pensare, decidere, comunicare, agire. Ogni settimana un focus su una nuova conoscenza.

set 10, 2025
∙ A pagamento
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La sfida della settimana

Hai studiato filosofia, lettere, storia dell’arte. Lo rifaresti mille volte. Ma ogni volta che ti confronti col mondo del lavoro, senti di dover “dimostrare” qualcosa in più.

Ti chiedono di essere concreto. Di “sapere fare”. E tu ti ritrovi a cercare le parole giuste per spiegare che il tuo vero valore è pensare meglio. Ma il punto è proprio questo: non devi giustificarti. Devi solo imparare a raccontarti meglio.

Questa life skill ti aiuta a farlo. Non con frasi vaghe o idealistiche, ma con una rassegna per capire quali competenze davvero ti porti dietro dalla tua formazione, magari date per scontate.

P.S. - Se lavori in HR o selezioni profili, troverai segnali da osservare per non sottovalutare candidati umanisti. Se hai un background tecnico, scoprirai perché coltivare una mente umanistica può completare il tuo profilo e renderti più efficace.

 


♟️ Life Skills

Dare valore alla cultura umanistica nel mondo del lavoro

Costruisci una narrazione professionale efficace (e comprendi in profondità il valore pratico degli studi umanistici).


Quando ti presenti a un colloquio di lavoro con una laurea umanistica, talvolta percepisci quello sguardo. Non è ostilità, è perplessità. Come se dovessi giustificare una scelta che il mondo considera un “lusso intellettuale” piuttosto che un investimento professionale. E tu, che hai passato anni sui libri ad analizzare testi complessi, a costruire argomentazioni solide, a memorizzare date, a navigare nella complessità del pensiero umano, ti ritrovi a esitare quando ti chiedono quali competenze concrete tu abbia acquisito durante il percorso accademico.

È il momento di cambiare prospettiva. Non dobbiamo più chiedere permesso per esistere nel mondo del lavoro. Dobbiamo imparare a tradurre le nostre competenze in un linguaggio che il mercato comprenda e valorizzi.

  


1. Il problema: una narrativa che penalizza gli umanisti

La narrativa dominante è semplice e schiacciante: STEM utile, umanistico superfluo. Le competenze tecniche sono misurabili e danno risultati concreti in termini di avanzamento tecnologico, progresso e soddisfazione dei bisogni della società; quelle umanistiche sono ritenute “soft” (termine che già suona come una scusa), superflue e “di contorno”. Ma questa visione appartiene a un’epoca che - forse - è destinata a tramontare.

Diversi studi sulle tendenze del mondo del lavoro hanno identificato il pensiero critico, la creatività e l’intelligenza emotiva tra le competenze più richieste del prossimo decennio. Non è casualità: mentre l’automazione sostituisce i compiti ripetitivi, ciò che rimane irreplicabilmente umano diventa prezioso. E noi, formati nel e dal pensiero umano per eccellenza, siamo una risorsa che risponde alle nuove esigenze.

 


2. Le tue competenze trasferibili

Ecco alcune competenze che potresti riconoscere in te stesso, una volta viste raccontate in questo modo. Forse non le hai mai considerate davvero “spendibili”, e invece possono fare la differenza.

 

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