L’esperimento di Pavlov sui riflessi condizionati (e altre pillole di cultura generale)
Cultura Aumentata - Newsletter n° 53 - Tempo di lettura: 5 minuti
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L’opera d’arte
“L'Allegoria Sacra” di Giovanni Bellini
Informazioni principali
Artista: Giovanni Bellini
Data: Circa 1490-1500
Corrente stilistica: Rinascimento veneziano
Tecnica: Olio su tavola
Dimensioni: 73 cm × 119 cm
Ubicazione: Galleria degli Uffizi, Firenze
Analisi dell’opera
"L'Allegoria Sacra" si inserisce nello stile rinascimentale veneziano, del quale Giovanni Bellini è stato uno dei massimi esponenti. Il Rinascimento veneziano, rispetto a quello fiorentino o romano, mostra un interesse particolare per il paesaggio e per gli effetti cromatici resi possibili dalla tecnica della pittura a olio.
Bellini ha utilizzato l'olio su tavola per creare una superficie ricca di dettagli e sfumature di colore. L'opera presenta una composizione complessa, con figure disposte su più piani che sembrano non avere una connessione narrativa immediata tra loro. L'uso della luce e del colore contribuisce a creare profondità e volume, caratteristiche innovative per l'epoca che preannunciano lo sviluppo del colore veneziano successivo.
Non esiste un consenso univoco sull'identità delle figure né sul significato complessivo dell'opera. Alcuni studiosi suggeriscono che possa rappresentare il Paradiso terrestre o un giardino dell'Eden allegorico, con figure che simboleggiano varie virtù e aspetti della condizione umana. Altri vedono nell'opera una riflessione sulla salvezza dell'anima e sulla transitorietà della vita terrena.
Elementi come la presenza di figure infantili, il paesaggio idilliaco in lontananza, e la varietà di espressioni e pose delle figure, contribuiscono a un'atmosfera di serena contemplazione. La figura centrale, che alcuni interpretano come San Sebastiano, è un esempio della capacità di Bellini di rappresentare la forma umana con un realismo sobrio ma intensamente emotivo.
In sintesi "L'Allegoria Sacra" riflette l'interesse rinascimentale per l'allegoria, la mitologia e la religione, filtrati attraverso la personale visione dell'artista.
- Cultura scientifica -
Neuroscienze
L’esperimento di Pavlov e i riflessi condizionati
Ivan Pavlov, nel suo celebre esperimento dei primi del ‘900, dimostrò come i cani potessero essere condizionati a salivare al suono di una campanella, prima che arrivasse effettivamente il cibo a loro destinato. Questo fenomeno, noto come riflesso condizionato, dimostra come stimoli apparentemente neutrali possano acquisire significato attraverso l'associazione, un concetto fondamentale nella moderna psicologia cognitiva.
Come funziona
Per iniziare, facciamo un passo indietro e immaginiamo un'esperienza quotidiana: il profumo del cibo che stimola la salivazione. Questa è una risposta naturale, o un riflesso innato, che non richiede apprendimento. Ivan Pavlov, un fisiologo russo, iniziò a studiare questo tipo di risposte negli animali alla fine del XIX secolo.
Pavlov iniziò il suo esperimento presentando del cibo ai cani, notando che produceva una risposta salivare (riflesso innato). Poi introdusse un nuovo elemento nell'esperimento: prima di dare il cibo ai cani, suonava una campana.
All'inizio, il suono della campana non provocava alcuna risposta nei cani, perché era un evento neutro per loro. Tuttavia, dopo ripetute associazioni tra il suono della campana e la presentazione del cibo, i cani iniziarono a salivare semplicemente udendo il suono della campana, anche se il cibo non era presente. Questa risposta acquisita venne chiamata "riflesso condizionato".
Un’analogia
Immagina di avere un'amica che ti porta sempre dei dolci quando viene a trovarti. La prima volta che succede, la tua reazione di piacere quando vedi i dolci è spontanea. Dopo diverse visite, inizi a sentirti felice non appena senti suonare il campanello d'ingresso, prima ancora di sapere se la tua amica ha portato i dolci o meno. Il campanello, che prima era un suono neutro, ora ha acquisito un nuovo significato: è diventato un segnale che ti fa anticipare qualcosa di piacevole esattamente come il suono della campana divenne per i cani di Pavlov un segnale che anticipava il cibo.
Questo processo di apprendimento, dove un stimolo precedentemente neutro diventa capace di evocare una risposta attraverso l'associazione con uno stimolo che evoca naturalmente quella risposta, è quello che Pavlov chiamò "condizionamento classico".
Come si spiega il fenomeno
Dal punto di vista tecnico, l'esperimento di Pavlov evidenzia il ruolo dei circuiti neurali nel processo di apprendimento. Quando il suono della campana e il cibo vengono presentati insieme ripetutamente, si verifica un cambiamento nella forza sinaptica tra i neuroni che rappresentano questi due stimoli nel cervello. Questo processo è noto come "plasticità sinaptica" ed è una base fondamentale per l'apprendimento e la memoria. La plasticità sinaptica permette al cervello di adattarsi e cambiare in risposta all'ambiente, formando nuove associazioni e ricordi.
- Cultura umanistica -
Storia
La guerra più breve della storia: tra Regno Unito e Zanzibar
Questo episodio mostra come, talvolta, gli eventi storici possano svolgersi in maniera rapidissima e assumere contorni quasi surreali.
Parliamo della guerra anglo-zanzibariana, la più breve ufficialmente registrata nella storia dell’umanità. Questo conflitto si svolse il 27 agosto 1896 tra il Regno Unito e il Sultanato di Zanzibar e durò tra i 38 e i 45 minuti.
Per capirne il contesto, dobbiamo immergerci brevemente nella situazione geopolitica dell'epoca. Nel tardo XIX secolo, le potenze europee erano impegnate nella spartizione dell'Africa e cercavano di espandere i loro imperi coloniali. Zanzibar è un'isola dell'Oceano Indiano, strategicamente importante per il commercio e la navigazione, e si trovava sotto l'influenza britannica come protettorato.
La scintilla che innescò la guerra fu la morte del sultano filobritannico Hamad bin Thuwaini il 25 agosto 1896, e l'immediata ascesa al trono di Khalid bin Barghash. Il nuovo sultano non aveva l'approvazione dei britannici, i quali lo consideravano ostile ai loro interessi. Il Regno Unito, quindi, pose un ultimatum a Khalid: abdicare o subire un’azione militare.
Quando Khalid rifiutò di abdicare, la situazione precipitò rapidamente. La mattina del 27 agosto, una flotta britannica posizionata davanti al palazzo del sultano a Zanzibar iniziò a bombardare il palazzo e le difese costiere. La superiorità militare britannica era schiacciante, e in meno di un'ora, Khalid fu costretto alla fuga e i suoi sostenitori si arresero.
La guerra anglo-zanzibariana, seppur breve, ebbe conseguenze significative: portò all'instaurazione di un sultano favorevole ai britannici e rafforzò il controllo del Regno Unito su Zanzibar, che rimase un protettorato britannico fino alla sua indipendenza nel 1963.
P.S. La risposta corretta della domandina è:
c) Circa 7000