Cultura Generale #123
La newsletter del giovedì. La tua dose settimanale di cultura generale! Tempo di lettura: 5 minuti.
⚡️ Conoscenze in miniatura⚡️
Curiosità, fatti sorprendenti, aneddoti che fanno riflettere.
💡 Ogni volta che “ripeschi” un ricordo, non lo prendi da un archivio, ma lo ricostruisci da zero.
È il cosiddetto riconsolidamento: ogni ricordo è una copia della copia precedente. Tra un passaggio e l’altro si è soggetti a imprecisioni, influenze e contaminazioni esterne. Tante piccole alterazioni che si accumulano nel tempo. E così, dopo qualche anno…ciò che ricordi potrebbe essere molto lontano dall’originale. Ma si tratta di un processo fisiologico, non patologico.
💡 Ogni giorno della settimana è dedicato a un corpo celeste.
Lunedì viene dalla Luna, martedì da Marte, mercoledì da Mercurio, giovedì da Giove, venerdì da Venere. Sabato è l’eccezione: deriva dallo sabbath ebraico (mentre in inglese Saturday è ancora legato al dio Saturno).
Domenica? Dal latino Dominica dies, “giorno del Signore”, sostituto cristiano dell’originale “dies Solis”, il giorno del Sole, che resta visibile nelle lingue germaniche (Sunday, Sontag).
Questa sequenza deriva dall’astrologia ellenistica (ispirata a sua volta a quella babilonese), che assegnava ai giorni l’influsso dei sette corpi celesti visibili a occhio nudo. Lo schema si affermò nell’Impero romano a partire dal I-II secolo d.C., per poi essere adottato anche dai cristiani.
💡 Le balene non sono pesci. E hanno l’ombelico.
I grandi cetacei sono mammiferi: respirano aria, partoriscono cuccioli vivi, allattano. Ma la cosa più sorprendente è che, proprio come noi, hanno un ombelico. È il segno della placenta, prova evolutiva della loro origine terrestre.
Le balene derivano infatti da antichi quadrupedi vissuti milioni di anni fa, simili a piccoli cervi anfibi. Ogni volta che vediamo un cetaceo, stiamo guardando un ritorno al mare, non un nativo del mare.
💡 Il principio per cui “nessuno è al di sopra della legge” nasce nella Magna Carta.
Nel 1215, i baroni inglesi costrinsero re Giovanni a firmare un documento che limitava il suo potere assoluto. La Magna Charta Libertatum sanciva che nemmeno il sovrano poteva punire arbitrariamente i sudditi senza un processo regolare.
Era pensata per una minoranza aristocratica, ma pose le basi per il concetto moderno. Oggi, negli stati democratici, la legge non protegge solo dal crimine. Protegge dal potere stesso.
💡 Emily Dickinson pubblicò solo 10 poesie in vita. Oggi ne conosciamo quasi 1.800.
Ritirata nella sua casa di Amherst, Massachusetts, scriveva versi su foglietti piegati, spesso nascosti in cassetti.
Alla sua morte (1886), la sorella Lavinia trovò un archivio immenso. Le prime edizioni postume modificarono pesantemente punteggiatura, maiuscole e sintassi. Solo dopo decenni il suo stile – brevissimo, criptico, ricco di trattini – fu capito e valorizzato. La Dickinson oggi è tra le voci più studiate della poesia americana.
💡 Il tornio è la macchina utensile più antica della storia.
Un tornio è una macchina che fa ruotare un oggetto mentre uno strumento taglia o modella la sua superficie. Serve per creare oggetti simmetrici attorno a un asse, come ruote, manopole, tubi, bulloni, componenti estetici.
Già in Mesopotamia, 5.000 anni fa, si usava un rudimentale sistema di rotazione per modellare oggetti simmetrici in legno e argilla.
Nel Settecento il tornio meccanico diventò essenziale nell’industria: permetteva la produzione precisa e ripetibile di pezzi identici.
Oggi esistono torni digitali e automatizzati, ma il principio è lo stesso. È una di quelle invenzioni invisibili che modellano tutto: ogni oggetto rotondo e preciso che usi – dal pomello di una porta, al mozzo della tua bicicletta, ai pezzi degli scacchi – è probabilmente nato su un tornio.
💡 Prima del Medioevo, la musica occidentale non aveva uno spartito.
Fino all’VIII secolo, le melodie erano tramandate per via orale e mnemonica. I monaci iniziarono a usare segni (neumi) sopra il testo per indicare l’andamento della voce. Ma non indicavano note esatte.
Fu Guido d’Arezzo, nell’XI secolo, a introdurre un sistema di notazione su rigo che permetteva di fissare le altezze e permetteva per la prima volta la lettura musicale precisa anche da parte di chi non conosceva il brano.
Il sistema di Guido fu il precursore diretto del pentagramma moderno, sviluppatosi progressivamente tra il XII e il XVI secolo per rendere la musica trasportabile, replicabile, conservabile.
💡 Un cucchiaio d’acqua contiene più molecole del numero di cucchiai che servirebbero per svuotare gli oceani.
In un solo cucchiaio ci sono circa 5 × 10²³ molecole di H₂O. L’oceano potrebbe contenere circa 1 × 10²³ cucchiai di acqua. Le molecole sono cinque volte tanto! Un esempio della scala sbalorditiva del mondo microscopico: piccolissimo…ma numericamente immenso.
💡 Se tutti risparmiano troppo, l’economia può peggiorare.
È il “paradosso del risparmio” descritto da John Maynard Keynes: in tempi di crisi, le persone tagliano le spese. Ma se tutti lo fanno insieme, la domanda cala, le imprese vendono meno, e l’economia entra in recessione (a svantaggio dei cittadini).
Questo è il cuore del paradosso: un comportamento virtuoso a livello individuale (risparmiare) genera effetti negativi a livello macroeconomico, perché riduce i consumi, che rappresentano una componente chiave del PIL.
Questo tipo di dinamica rientra in quello che gli economisti chiamano “fallacia di composizione”: ciò che è valido per il singolo non vale necessariamente per il sistema.
💡 Nel 1861, anno dell’unità d’Italia, più di tre italiani su quattro non sapevano né leggere né scrivere.
Il tasso di analfabetismo superava il 75%, con picchi del 90% in alcune regioni del Sud. L’istruzione elementare non era obbligatoria, e la scuola non era accessibile alle masse.
La Legge Coppino del 1877 fu il primo tentativo concreto: rese l’istruzione primaria obbligatoria per i primi 3 anni (cioè fino ai 9 anni di età dello scolaro).
Ma la piena alfabetizzazione arrivò progressivamente solo nel secondo dopoguerra, con la scuola media unificata (1962) e l’istruzione obbligatoria fino ai 14 anni. La percentuale prossima al 100% si otterrà solo negli anni ‘70.
Oggi l’analfabetismo è residuale, ma l’analfabetismo funzionale (ossia l’incapacità di comprendere testi complessi) riguarda il 28% degli italiani adulti. Saper leggere è una cosa. Capire cosa si legge, è un’altra.
Fine!
È la curiosità che mi fa svegliare alla mattina.
— Federico Fellini