Cultura Generale #118
La newsletter del giovedì. La tua dose settimanale di cultura generale! Tempo di lettura: 5 minuti.
⚡️ Conoscenze in miniatura⚡️
Curiosità, fatti sorprendenti, aneddoti che fanno riflettere.
💡 Lavarsi le mani non è solo buona educazione: nel 1847 il medico ungherese Ignác Semmelweis ridusse di 10 volte la mortalità da febbre puerperale facendo lavare le mani ai medici prima dei parti.
Osteggiato dai colleghi perché la teoria dei germi non esisteva ancora, finì in manicomio. Solo con Pasteur si capì che Semmelweis era il “salvatore delle madri”.
💡 La parola “mammut” deriva dal russo мамонт (mamont) e la sua radice sembra provenire dalla lingua dei popoli siberiani: maa significava “terra” e mont “talpa” o “creatura sotterranea”.
Per i popoli siberiani quelle zanne che spuntavano dal permafrost erano i resti di “talpe colossali” che morivano appena entrate a contatto con l’aria. Non male come mito per spiegare i fossili!
💡 La cupola del Pantheon, con i suoi oltre 43 metri di diametro, è ancora oggi la più grande mai realizzata in calcestruzzo non armato. Fu completata intorno al 125 d.C. sotto l’imperatore Adriano e per quasi 2.000 anni nessuno è riuscito a replicarla.


Il segreto? Il bilanciamento dei pesi realizzato con i materiali. Gli ingegneri romani usarono una miscela di calcestruzzo leggero, sostituendo i materiali più pesanti alla base (tufo, travertino) con materiali sempre più leggeri man mano che si saliva, tra cui pomice e cenere vulcanica (pozzolana). Inoltre in cima alla cupola vi è un’apertura (oculo) di 9 metri di diametro, che alleggerisce ulteriormente la struttura.
💡 Partecipi a un gioco dove ci sono tre porte. Dietro una di esse si nasconde un premio, mentre dietro le altre non c’è nulla. Dopo la tua scelta, il conduttore ne apre un’altra e risulta vuota... A questo punto dovresti cambiare porta? Sì, sempre.
Se cambi porta la probabilità di vincere raddoppia, passando da 1/3 a 2/3. Si tratta del cosiddetto problema di Monty Hall.
💡 Alcuni scienziati hanno studiato la “frequenza del terrore”: un’onda sonora intorno ai 19 Hz, troppo bassa per essere udita ma in grado di provocare disagio, ansia, nausea e visioni periferiche.
Questa frequenza è vicina al punto di risonanza dell’occhio umano, e può dare l’impressione di una “presenza” nella stanza. È stata usata perfino per spiegare fenomeni considerati paranormali in edifici… rumorosi.
💡 In Bolivia si trova il più grande deserto di sale al mondo: il Salar de Uyuni, che si estende per 10.500 km² (come l’Abruzzo).
È uno dei pochi luoghi al mondo quasi perfettamente lisci: la sua variazione di quota è inferiore a 1 metro su tutta l’estensione. La NASA lo utilizza per calibrare gli altimetri dei satelliti.
💡 Il suono che senti all’apertura di Netflix ha un nome tecnico: audio logo. Ed è così potente da essere più riconoscibile del logo grafico stesso.
È stato progettato per essere breve, memorabile e “cinematografico”. Secondo studi di neuromarketing, il jingle di Netflix ha un tasso di riconoscimento del 94%… superiore a molte canzoni pop.
💡 La Pietà è l’unica opera che Michelangelo abbia mai firmato. E lo fece di notte, in segreto.
Sentendo attribuire la scultura a un suo rivale, entrò nella Basilica di San Pietro e incise di nascosto MICHAELA[N]GELUS sulla fascia del vestito della Vergine. Poi si pentì. E giurò che non avrebbe mai più firmato nulla. Nessuna sua opera successiva riporta la sua firma.
💡 Tutti conoscono il numero π, ma il numero e, pari a circa 2,71828, è forse ancora più fondamentale: è la base dei logaritmi naturali e compare nella formula dell’interesse composto, nel decadimento radioattivo e perfino nella distribuzione delle probabilità.
Fu scoperto nel XVII secolo da Jacob Bernoulli mentre cercava di capire quanto cresce un investimento con interessi applicati infinite volte al secondo. In altre parole: “e” è il cuore matematico della crescita.
💡 Nella comunicazione al pubblico, frasi e locuzioni con tre elementi non sono mai un caso: sono percepite come più complete, persuasive e memorabili.
Triplette famose nella storia: “Veni, vidi, vici”; “Liberté, égalité, fraternité”. Anche nelle pubblicità funziona: “Just do it”. Gli aggettivi presentati in gruppi di tre sono più musicali, equilibrati e coinvolgenti. Il tre è un’unità retorica perfetta: troppi elementi confondono, troppo pochi non colpiscono.
Fine!
È la curiosità che mi fa svegliare alla mattina.
— Federico Fellini