⚡️ Kit del Pensatore Razionale ⚡️
- Capitolo 2 -
I bias cognitivi: conoscere e prevenire gli errori di ragionamento
Immagina questa scena. Sei in vacanza in una città che non conosci, stanco dopo una lunga giornata. Hai fame e davanti a te ci sono due ristoranti. Uno ha quasi tutti i tavoli occupati, l’altro è vuoto. Quale scegli?
Probabilmente quello affollato. Non importa se l’altro ristorante presenta un menu più adatto ai tuoi gusti personali. C’è una voce nella tua testa che ti dice: "Se tutti sono lì, un motivo ci sarà". E se tutte quelle persone sedute lì fossero finite in quel locale per lo stesso tuo ragionamento?
Quella voce nella tua testa, per quanto rassicurante, non sempre ha ragione.
Cosa sono i bias cognitivi
I bias cognitivi sono schemi mentali che il nostro cervello usa per semplificare i ragionamenti, i giudizi, le decisioni.
La loro origine? L’evoluzione umana. Ogni giorno infatti, riceviamo migliaia di stimoli informativi e prendiamo centinaia di decisioni, spesso senza rendercene conto. Così il cervello ha sviluppato delle abitudini mentali per “saltare dei passaggi” e risparmiare risorse. Un trucco utile, ma non privo di conseguenze.
I bias, infatti, hanno un lato oscuro: introducono errori sistematici nel nostro modo di pensare. Proprio perché sono scorciatoie mentali per eludere il ragionamento, possono portarci a errori di valutazione e decisioni non ottimali. Peggio ancora, questi errori passano inosservati, facendoci credere di aver preso decisioni consapevoli mentre, in realtà, siamo stati influenzati da pregiudizi invisibili e distorsivi.
Come i bias sabotano le tue scelte
I bias cognitivi agiscono come sabotatori invisibili. Si nascondono dietro alle tue decisioni quotidiane, al tuo lavoro, alle tue relazioni. Rendono alcune opzioni più attraenti di altre, non per la loro qualità intrinseca, ma per come il tuo cervello le presenta.
La cattiva notizia? Nessuno può definirsi immune all’influenza negativa dei bias. La buona? Con consapevolezza e allenamento, possiamo limitarne l’impatto.
Vediamo alcuni dei bias più comuni e come influenzano il nostro modo di pensare.
Alcuni tipici esempi di “autosabotaggio” della nostra mente
Bias di conferma ⚡️
—> Per sentirsi sempre dalla parte della ragione
Pensa all’ultima volta che hai discusso di un argomento controverso. Probabilmente hai cercato articoli e opinioni che supportassero il tuo punto di vista, e al contempo hai ignorato fonti che potessero metterlo in dubbio. E più ti sottoponi a informazioni di questo tipo, più ti sembrerà che rappresentino la realtà, in modo incontrovertibile.
Il bias di conferma è la tendenza a cercare, interpretare e ricordare informazioni che confermano le tue credenze preesistenti, ignorando o sminuendo quelle che le contraddicono. Ti fa sentire rassicurato, perché è come se avessi avuto ragione sin dall’inizio.
Effetti: crea una sorta di “bolla informativa” intorno a te. Ti chiude a nuove prospettive, polarizza la tua visione del mondo e ti fa commettere errori, impedendoti di cambiare idea quando necessario o assumere un approccio più equilibrato alla questione.
Effetto carrozzone ⚡️
—> Seguire il gregge
È uscita una nuova serie TV di cui “tutti” parlano. Guardi il trailer e non ti cattura: non è il tuo genere di intrattenimento. Alla fine inizi a seguirla perché tutti i tuoi amici la guardano, e spendi anche alcune puntate per cercare di fartela piacere.
Vediamo un altro esempio:
Sei al ristorante. Al momento di ordinare, senti che quasi tutti i commensali hanno preso lo stesso piatto, diverso da quello che avresti preso tu. Indovina? Alla fine decidi anche tu di ordinare lo stesso di tutti gli altri.
L’effetto carrozzone è la tendenza ad assumere credenze o comportamenti solo perché molte altre persone fanno lo stesso. Conformarsi al gruppo ci fa sentire al sicuro e riduce lo stress di fare scelte “sbagliate”.
Effetti: limita la tua autonomia di pensiero, ti porta a sviluppare convinzioni e prendere decisioni basate sulla pressione sociale, anche sospendendo i tuoi interessi e valori.
Illusione del controllo ⚡️
—> Sentirsi al comando anche quando non lo si è
Sei di fretta e premi il pulsante dell’ascensore più volte, pensando che questo possa farlo arrivare prima. Il sistema è automatizzato e non risponde al numero di pressioni, ma il gesto ti fa sentire più “attivo” mentre aspetti.
Altro esempio:
Giochi alla lotteria scegliendo i numeri con un criterio (numeri “fortunati”, numeri “ritardatari”, numeri legati a un evento personale), come se se il fatto di scegliere i numeri aumentasse le probabilità di vincere.
L’illusione del controllo è la tendenza a sopravvalutare la tua capacità di controllare eventi o risultati, anche quando il caso o fattori esterni sono predominanti.
Effetti: ti espone a decisioni poco razionali, aspettative irrealistiche e una falsa percezione delle probabilità di successo (e dei rischi).
Bias della disponibilità ⚡️
→ Ciò che ricordi ha più importanza di ciò che non ti viene in mente
Dopo aver visto un film su un disastro naturale, inizi a credere che un evento simile possa capitare a anche a te, anche se le statistiche non giustificano tale preoccupazione.
Il bias della disponibilità tende a farci attribuire più importanza o maggiore probabilità alle informazioni che ci vengono in mente più facilmente.
Effetto: eventi recenti o emotivamente carichi finiscono per avere un peso maggiore nelle nostre valutazioni. Trascuriamo le cause e gli effetti più rilevanti quando sono meno memorabili. Distorsioni nelle priorità.
Domande utili per “smontare” i bias
Il primo passo per difendersi dai bias è…sapere che esistono. Dopodiché sono moltissimi e ognuno andrebbe trattato a sé. Qui ci accontentiamo di vedere 4 domande che fanno già un discreto lavoro di pulizia del ragionamento.
Per migliorare le tue decisioni (e i tuoi giudizi), abituati a chiederti:
1. “Questa decisione è veramente mia?”
2. “Quali informazioni sto ignorando?”
3. “Se fossi in un altro contesto, cambierei idea?”
4. “Sto scegliendo questa opzione solo perché è più comoda e familiare?”
Ricorda: i bias cognitivi non sono il nemico. Sono strumenti che il nostro cervello usa per semplificare la realtà. Ma quando li lasciamo agire indisturbati, diventano sabotatori invisibili delle nostre decisioni. Ogni volta che riduci l’impatto di un bias, stai facendo un passo verso una maggiore libertà e lucidità di pensiero. E in un mondo pieno di influenze e distrazioni, questa è una conquista preziosa.
Presto torneremo a parlare di questi temi. Andremo oltre l’autosabotaggio ed esploreremo un lato ancora più oscuro dei bias: come vengono utilizzati per manipolare le opinioni.
P.S.
Ti ricordi l’esempio all’inizio della newsletter sul ristorante vuoto? Che tipo di bias rappresenta? Rispondi a questa email scrivendo la tua ipotesi. Ti dirò se è corretta! 🙂